«Al di là della mia persona, questa prestigiosa nomina, costituisce un ulteriore riconoscimento al massimo livello possibile della qualità della nostra facoltà, che dopo quasi sessanta anni di vita, mantiene ancora una posizione di leadership che si rafforza continuamente». Commenta così, il preside di Agraria Lorenzo Morelli, la sua nomina da parte dell’Anvur, l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario della ricerca, che è stata costituita nel 2010 e che ha la funzione di valutare la qualità dell’attività scientifica di Università e centri di ricerca livello nazionale.
L’Agenzia opera attraverso 14 gruppi di esperti valutatori e a capo di ogni gruppo viene nominato un coordinatore nazionale: al professor Morelli è stato il coordinamento dell’area sette: Agraria e Veterinaria.
«Questa nomina - commenta il direttore di sede, Mauro Balordi - giunge pochi giorni dopo la riconferma del professor Gianfranco Piva, ex preside della facoltà, nel Comitato nazionale per la sicurezza alimentare e testimonia ulteriormente come la nostra facoltà riesca a "posizionare" i suoi rappresentanti sui tavoli più significativi a livello nazionale e internazionale. Non dimentichiamo ad esempio che, unica in Europa, la nostra facoltà di Agraria vanta tre ricercatori membri dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa)». Morelli in Anvur sarà chiamato a valutare la ricerca del settore Agraria e Veterinaria: le rilevazioni prodotte saranno determinanti per distribuire una parte del Fondo di finanziamento ordinario alle università e agli enti di ricerca che raggiungeranno i risultati migliori, in modo meritocratico e trasparente. «Valutando il lavoro dei ricercatori, che saranno poi posti in graduatoria – spiega il preside Morelli - si potrà avere anche un’idea della qualità della didattica, poiché le ricadute del lavoro scientifico sull'insegnamento sono enormi. E questa è una caratteristica che ha sempre contraddistinto la nostra facoltà, che ha basato proprio sulla qualità della ricerca la propria autorevolezza e il proprio prestigio».