Relatori provenienti da tutto il mondo hanno tratteggiato le prospettive e le problematiche del settore vitivinicolo nel corso del II Simposio internazionale Vino e Territorio che si è svolto venerdì scorso in Cattolica a Piacenza. Introdotti dal preside della facoltà di Agraria, prof. Lorenzo Morelli, e dal prof. Francesco Timpano, docente della facoltà di Economia piacentina, intervenuto in rappresentanza del preside Maurizio Baussola, i lavori hanno affrontato a 360 gradi i temi dell’innovazione e del rapporto con il territorio delle viticolture di alcune regioni vitivinicole modello.
Sotto la lente di ingrandimento, oltre al comparto vitivinicolo emiliano e piacentino, le aree dello Champagne (Francia), del Tokaj-Hegyalja (Ungheria), del Baden-Württemberg (Germania) e del Rioja (Spagna) per approfondire le forme innovative per lo sviluppo integrato. «Dall’analisi dello scenario globale del mercato del vino degli ultimi 20 anni emerge una progressiva evoluzione nella domanda e nell’offerta, che ha portato molti cambiamenti sia a livello di business environment, che di regione vitivinicola, che di singola azienda – ha sottolineato la prof.ssa Elisabetta Virtuani del Master VI.TE. – Le aziende vitivinicole di micro-piccole dimensioni e di carattere famigliare puntano su qualità e tipicità per differenziarsi e competere, mentre le aziende di medie-grandi dimensioni tendono a diversificare la propria presenza nel settore con un portafoglio di business caratterizzato da orientamenti strategici diversi, un approccio al marketing ed un’attenzione sempre maggiore alle preferenze e ai comportamenti di acquisto del consumatore. E non dimentichiamo che anche il territorio può giocare un ruolo molto diversificato».
«Le nostre realtà vitivinicole europee devono confrontarsi con i grandi produttori come Cile ed Australia, che in termini di quantità di produzione e di tecnologia sono certamente molto superiori – ricorda il direttore del master VI.TE, prof. Enrico Ciciotti – Noi però possiamo vantare l’elemento premiante del rapporto con il territorio, un legame che è punto di forza indiscusso, ma che per essere valorizzato richiede la capacità di unire soggetti diversi». Capacità di fare rete, di valorizzare un sistema che parta dal vino per arrivare, attraverso la cultura ed il territorio, al turismo: da questo dipenderà il futuro del comparto. Le sessioni del simposio internazionale sono state coordinate dai docenti e dai partner del master VI.TE.: Proff. Angela Silva ed Elisabetta Virtuani per l’Università Cattolica, Giampaolo Pioli, Presidente Associazione Nazionale Città del Vino, Fabio Renzi segretario generale di Symbola e Alioscia Lombardini Presidente MTV Toscana.