«Una sede in piena salute che si pone in controtendenza rispetto alla maggior parte delle università italiane che vedono in calo le loro iscrizioni». Con queste parole il rettore Lorenzo Ornaghi ha descritto la situazione della sede piacentina della Cattolica in occasione del Dies Academicus, che si è tenuto lo scorso 12 marzo. «Una crescita complessiva di 40 unità che si abbina a una vasta e articolata offerta formativa che prevede sei corsi di laurea triennale, cinque di laurea magistrale, un corso di laurea magistrale a ciclo unico, 10 Master e due Scuole di dottorato». Tra queste Agrisystem, che ad aprile vedrà i primi dottorandi concludere il loro percorso con la discussione della tesi. Il professor Ornaghi ha poi sottolineato «la vivace e decisa apertura internazionale della sede piacentina, grazie al forte interesse degli studenti per i percorsi formativi che offrono opportunità di formazione in paesi stranieri» e ha valorizzato il peso che nella sede riveste la ricerca scientifica, alle cui consolidate attività va aggiunto il prezioso contributo di quattro nuovi centri: Biodna, sulla Biodiversità e sul Dna antico; Nutrigen, sulla Nutrigenomica; Opera, European Observatory on Pesticide Risk Analysis; e Crefis – Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole.
Il Dies Academicus è cominciato con la santa Messa celebrata nella piazzetta di Economia dal Vescovo di Piacenza-Bobbio monsignor Gianni Ambrosio, che nella sua omelia ha invocato la saggezza «che ci porta a comprendere la realtà della vita». «Le parole di Gesù - ha aggiunto il Vescovo - devono risuonare nel nostro cuore per trasformare la nostra vita e incamminarla sulla via della sapienza». Alla cerimonia sono intervenute le principali autorità civili, militari e religiose piacentine, che hanno voluto portare il loro saluto alla Cattolica, sottolineandone ognuno l’importanza ed il prestigio. Tra questi il presidente della Provincia Massimo Trespidi e il vice sindaco Francesco Cacciatore, che hanno evidenziato la missione educativa svolta dall’ateneo piacentino e il ruolo chiave degli studenti, oltre alla volontà da parte di entrambi gli enti locali di essere al fianco del Cattolica nell’elaborazione di nuovi progetti per lo sviluppo del territorio. Al loro saluto si sono aggiunti quelli di Giuseppe Parenti per conto della Camera di Commercio e del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Giacomo Marazzi. Entrambi, dopo aver ricordato la lunga militanza in termini di collaborazioni e di partnership con l’Università, hanno tratteggiato una panoramica sulla situazione economica di Piacenza, che sta vivendo un periodo non facile in tanti settori produttivi. Tutti si sono detti concordi nell’affidare un grande ruolo di rilancio e di ripresa all’Expo 2015, l’esposizione universale che si svolgerà a Milano sul tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”.
Proprio l’Expo 2015 e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sono stati gli argomenti di discussione della tavola rotonda organizzata dalla facoltà di Agraria, che ha chiuso la giornata del Dies. Ad aprire la discussione è stato il preside Lorenzo Morelli. «Sul tema della sicurezza alimentare la nostra facoltà si è fortemente impegnata negli ultimi anni. L’Italia ha uno dei migliori sistemi di controllo della filiera alimentare, ma in questo settore anche percentuali molto piccole di “non sicurezza” possono creare situazioni pericolose. L’impegno della facoltà di Agraria in questo settore è testimoniato dalla presenza di ben tre propri docenti nei gruppi scientifici Efsa: Ettore Capri, Pier Sandro Cocconcelli e Vittorio Rossi».
Questi ultimi due hanno illustrato caratteristiche e funzionamento dell’Efsa, l’autorità che fornisce una consulenza scientifica indipendente sul rischio alimentare. Il vero motore è rappresentato dai 172 esperti che vi lavorano e che provengono dai più svariati ambiti (medicina, microbiologia, agronomia, ecc.). Tra questi 18 sono italiani, sette sono universitari e la Cattolica di Piacenza è l’ateneo più rappresentato. «Le principali istituzioni europee, come Commissione e Parlamento, ci sottopongono un quesito - ha affermato Rossi - che viene sottoposto agli esperti, che redigono un progetto preliminare, poi inviato per la decisione finale. Il tutto avviene con metodi di analisi rigorosi, basandosi su dati ufficiali». Tra il 2007 e il 2009 l’Efsa ha sostenuto 50 progetti di ricerca, di cui quattro coordinati proprio dall’ateneo piacentino. «L’Autorità europea però non fa ricerca - ha concluso Rossi -, ma utilizza i risultati della ricerca per valutare, identificare e anticipare il rischio alimentare».
«Il momento che sta attraversando l’agricoltura è difficile - ha concluso Capri -: assistiamo a una progressiva riduzione delle risorse. In questo senso diventa fondamentale allocare gli alimenti nella giusta quantità». Per ovviare a tutto questo, secondo il professore, occorre innanzitutto tutelare le biodiversità. È grazie alle biodiversità che un Paese, o una regione possono avere produzioni o caratteristiche specifiche. «Il secondo passo è rappresentato dalla tecnologia che possa far fronte ai cambiamenti climatici proteggendo i raccolti: ad oggi più del 40% di quanto produciamo và perduto. Occorre infine guardare in chiave moderna anche nel mondo agricolo cercando di produrre in modo sostenibile. Per far ciò è necessaria un’adeguata formazione di tutti gli operatori della filiera».
Proprio sul concetto di diversità si è concentrato Adriano Gasperi, segretario del Comitato scientifico Expo 2015. «L’Expo oltre a essere un evento educativo, può rappresentare uno strumento che racchiude in sé tante opportunità e portare il proprio contributo per produrre in modo più sostenibile».