Sono partito per migliorare il mio inglese. Sono tornato con un bagaglio di esperienze utili per la mia vita e la mia professione futura. La mia esperienza di Work experience abroad (Wea) di è svolta l’estate scorsa: il mio programma intitolato “UQ English Course + Internship programme” era suddiviso in cinque settimane di corso di inglese presso la University of Queensland, più sei settimane di internship designato in base al proprio curriculum. Sono partito subito dopo essermi laureato nel corso di laurea specialistica in Economia e Gestione delle aziende e dei servizi sanitari, presso la sede di Roma. Dopo circa venti ore di volo - “infinite” - e dopo aver cambiato circa quattro fusi orari, sono arrivato stremato all’aeroporto internazionale di Brisbane. Per i primi giorni l’effetto del jet-lag è stato molto fastidioso ma dopo un po’di notti insonni ci si abitua.
Il primo approccio con l’università è stato davvero superlativo. Un campus enorme dotato di qualsiasi servizio e ampi spazi verdi. Durante l’orientation day dopo aver verificato il mio livello d’inglese, ho conosciuto tutti gli insegnanti che lavoravano nella scuola e ho partecipato a un breve tour della città. Nell’edificio Sir Lewis Edwards Building, moderno e dotato di supporti didattici all’avanguardia, si svolgevano le lezioni dal lunedì al venerdì dalle ore 8.45 alle 15.30, gestite da tre insegnanti differenti, ciascuno dei quali era specializzato in un determinato skill. All’università non è stato difficile incontrare persone asiatiche (Cina, Giappone, Tailandia, Taiwan, Corea) poiché rappresentano una grossa fetta di studenti. Non meno le persone provenienti dal Sud America (Cile, Mexico, Perù, Colombia ) e solo otto italiani in tutto l’edificio, me compreso.
L’integrazione multi-culturale è stata davvero un’esperienza unica, poiché l’unico modo di comunicare era la lingua inglese. Non è stato difficile provare prodotti tipici asiatici come korokke, ka-nom-pung-na-moo oppure ma-karm-keaw. Le persone con diverse nazionalità e usi e costumi differenti erano integrate in un sistema dove le regole sono pensate e applicate in maniera esemplare.
L’ultimo giorno del corso di inglese si è concluso con un test finale e con il barbeque tipico nella cultura australiana (ci sono postazioni gratuite in tutti i parchi pubblici), in uno dei tanti spazi verdi dell’università. Ho avuto poi l’occasione di effettuare una internship: in base al mio resumé sono stato prescelto dal Queensland Health. L’internship mi ha permesso di conoscere persone australiane con i più svariati background e di sviluppare abilità nel lavoro in team. Esperienza anche questa unica poiché mi ha permesso di arricchire le mie conoscenze nel campo della sanità e di effettuare paragoni con l’Italia.
L’integrazione è stata la parola magica di questa mia esperienza anche per quanto riguarda l’alloggio poiché vivevo in casa-famiglia con altri due studenti uno taiwanese e l’altro mongolo. Questo programma mi ha permesso di vivere per undici settimane a Brisbane arricchendo la mia esperienza sia dal punto di vista professionale che personale. La scelta di considerare l’orizzonte extra europeo per gli scambi è una grande frontiera che permette di ampliare le opportunità di mobilità internazionale per gli studenti.
* 24 anni neo laureato corso di laurea magistrale in Economia e Gestione delle Aziende e dei Servizi Sanitari Università Cattolica Roma