di Anna Maccarone *
Aeroporto di Perth, sto aspettando l’aereo che ci riporterà in Italia. La sensazione è quella di lasciare un posto che in poco tempo mi ha fatto sentire “a casa”. Sembra davvero troppo vicino il giorno del mio arrivo nella capitale del Western Australia per frequentare il corso di lingua inglese organizzato dal Late presso la University of Western Australia (Uwa).
La cosa che fin dal primo giorno mi ha colpito maggiormente è la disponibilità, la simpatia delle persone; ho scoperto una popolazione davvero molto generosa e aperta, nonostante l’enorme eterogeneità, disponibile a ogni tipo di confronto con l’esterno e soprattutto molto rispettosa. Per questo non è stato difficile fare nuove conoscenze tra i locali, cosa che in altri Paesi può risultare più difficile. Anche all’università ho trovato un ambiente molto accogliente, con ragazzi provenienti da tutto il mondo, animati dalla voglia di studiare l’inglese e allo stesso tempo di scoprire un luogo magico qual è l’Australia. I corsi sono stati intensi e svolti con molta serietà anche se con un metodo molto diverso dal nostro. Infatti si dà molta più importanza all’aspetto pratico che a quello teorico, utilizzando come materiale didattico anche la radio, la tv e la musica, ma soprattutto dando la precedenza al dialogo e al confronto.
Nella mia esperienza down-under, inoltre, ho avuto la grandissima fortuna di trovare una host family davvero fantastica nonostante la distanza culturale. Una coppia di 50 anni circa che ha girato il mondo, buddhisti e vegetariani… ma che non mi hanno fatto mancare assolutamente nulla, dimostrando enorme apertura mentale e disponibilità. Grazie a loro ho visto alcuni tra i luoghi più caratteristici e favolosi del Western Australia. L’aspetto territoriale, infatti, è una delle cose più fantastiche della mia esperienza. Perth è una città molto grande che si affaccia sull’oceano e divisa da un fiume enorme (sul quale si affacciava la mia università) che non ha nulla a che vedere con i fiumi cittadini che abbiamo in mente noi. Lo Swan river, così chiamato per la presenza dei tipici cigni neri, offre spiagge di sabbia bianca, acqua cristallina e spesso ospita delfini in cerca di riposo dalla frenesia oceanica. Ovviamente le spiagge della costa non sono da meno. La città è costellata di aree verdi, parchi e zone di free-barbecue (sempre pulitissime, come tutta l’Australia del resto) dove gli australiani usano passare il week end. Nelle zone verdi appena fuori dal centro è normale imbattersi in canguri o quokka che sembrano meno stupiti di noi europei per questa stretta convivenza.
Devo dare torto a tutti quelli che mi avevano descritto la città come povera di divertimenti. Perth è una città molto viva, ricca di ristornati, pub e discoteche sicuri e accessibili. Certo, essendo divisa in sobborghi, bisogna solo avere la volontà di cercarli. Ogni zona ha caratteristiche diverse e propone quindi locali ed eventi per tutti i gusti.
Durante il mio soggiorno ho avuto la possibilità di rimanere per una settimana a Sydney, altra città favolosa anche se, a parer mio, meno caratteristica. Anche questa città si caratterizza per la bellezza del territorio (ampi spazi verdi, spiagge a portata di mano e animali ovunque), una popolazione disponibilissima e ancora più varia e una struttura architettonica favolosa, nonostante sia quasi completamente moderna. Le cose da vedere e da dire su un luogo così favoloso e unico sarebbero davvero troppe ma posso garantirvi che chi ha la fortuna di vivere l’Australia non può non lasciarci il cuore.
* 23 anni, di Bergamo, terzo anno di Letter moderne, facoltà di Lettere e filosofia