Su Il Sussidiario.net i professori dell’Università Cattolica Giuseppe Arbia e Vincenzo Nardelli provano a rispondere, statistiche alla mano, a tre domande che interessano tutti noi: quando finirà l’emergenza sanitaria del coronavirus? Riuscirà il SSN a sostenere il peso dell’emergenza? Quale sarà il costo in termini di vite umane?
di Giuseppe Arbia * e Vincenzo Nardelli **
Da sempre ci rifugiamo nei numeri per cercare conferme e certezze. Il mondo fenomenico è di per sé complesso, tuttavia, se riusciamo a ridurlo ad alcuni suoi aspetti quantitativi fondamentali, ne ricaviamo una semplificazione che ci aiuta nelle decisioni quotidiane.
“Io mi fido solo dei numeri, loro non ti tradiscono” dice John Turturro nei panni di Moe Flatbush a Spike Lee nel film Mo’ better blues.
Non stupisce dunque che in questi giorni di assoluta incertezza ingenerata dalla pandemia di Covid-19, moltissimi si rivolgano al potere dei numeri per trovare conforto e speranza. Con una regolarità che non ricordavamo ormai da anni (e che i più giovani probabilmente non hanno mai visto), ci ritroviamo tutti i giorni alle 18 davanti al televisore, o comunque collegati via internet, per ascoltare i nuovi dati relativi ai contagi emessi dalla Protezione civile.
Tuttavia, i numeri di per sé possono essere ingannevoli e vanno interpretati correttamente. In questo entra in gioco la statistica.
In tal senso va immediatamente chiarito che le statistiche quotidiane relative allo sviluppo della pandemia in Italia rappresentano solo una (utilissima) fotografia dell’esistente, ma non possono essere immediatamente generalizzate alle caratteristiche intrinseche dell’epidemia come tale.
Mi spiego meglio: se leggiamo che attualmente in Italia il tasso di letalità (numero di morti per infetti) è dell’11,7% (dato al 22 marzo) questo non va interpretato assolutamente come il fatto che attualmente chi sia ammala da coronavirus ha una probabilità dell’11,7% di non sopravvivere. In realtà ciò che osserviamo è solo una parte di un fenomeno molto più ampio che si va evolvendo in questi giorni: ciò che gli statistici chiamano campione.
* docente di Statistics and Big Data alla facoltà di Econmia, campus di Roma dell'Università Cattolica
** dottore di ricerca
[continua a leggere su Il Sussidiario]
La foto in alto si riferisce al Columbus Covid-2 Hospital