Brothers and Sisters all. Non c’era riuscito quasi nessuno. Ora, dal più dimenticato al più potente, tutti hanno capito: distanziamento, igiene e mascherina, nessuna differenza fra gli umani. Ora ci accorgiamo di ciò che finora molti non hanno visto.
Sabato 26. Più di 7 miliardi di persone, più di 30 milioni di contagi: Settembre difficile per tutti, per alcuni di più. In questo momento Sars-CoV-2 è l’unica cosa davvero universale. Quasi universale è l’ONU, e per gli “alcuni di più” si levano voci di aiuto: fratellanza vuol dire equità, è dagli ultimi che bisogna partire. Alla Corte Suprema il presidente non aspetta Novembre e designa una giudice conservatrice, l’ago della bilancia inizia a pendere. Intanto, solidarietà trova le sue strade: azioni di impegno e sguardo oltre, è adesso che si scoprono le cose, è sempre il tempo della cura.
Domenica 27. Coperte d’oro termiche sulle porte della Basilica: Assisi ricorda la “ricchezza” di Francesco, aspettando chi porta il Suo nome. L’oro nero, invece, è in crisi di monopolio: fra transizione energetica e domanda ai massimi, l’Opec resiste. Mentre si continua a negare, nel rischio di maggiori contagi e di strumentalizzazioni, con la sindrome influenzale alle porte. La pandemia, purtroppo, affratella: occorre un’alleanza sanitaria quando si troverà il rimedio, l’India apre la strada “per tutta l’umanità”. Quella che oggi è displaced like Jesus.
Lunedì 28. La battaglia elettorale negli USA entra nel vivo: New York Times pubblica lo scoop fiscale, a 5 settimane dal voto, a meno di 48 ore dal primo dibattito. E’ vicina anche Brexit, con le sue conseguenze: l’addio della City può spostare il baricentro, oggi si riunisce il comitato per un deal. Mentre si invoca l’Economia del bene, aspettando quella di Francesco, uno dei più lunghi lockdown sta per finire: a Melbourne da oggi si allentano le prime restrizioni, la strategia funziona. E prima o poi siamo tutti fragili: negli ultimi anni e nelle ultime ore com-passione, relazione, dignità.
Martedì 29. Ogni vita è una storia: ad oggi più di 1 milione di storie non ci sono più a causa di CoViD-19. Imparare dagli errori, allargare lo sguardo. Mentre il Nagorno Karabakh è teatro di scontri più accesi, nella guerra continua da trent’anni, la Russia economicamente resiste, ma green e digital faticano a farsi strada. Strade semichiuse nell’Europa di Schengen: i Paesi si circondano con timore, adesso protezione significa distanza e l’immobilità è diventata solidale. Come dovrebbe essere sempre, anche nelle carceri, luoghi pieni e chiusi: anche la vera riabilitazione è fraternità.
Mercoledì 30. Poco fraterno il dibattito a Cleveland, presidente e sfidante non escludono colpi: tra Covid, tasse, Corte Suprema e economia, la notte è lo specchio dell’America. E il giornalismo non muore. Qualche Stato più in là si contano i record: le vittime di New York superano nazioni intere, 8 quartieri sono vicini al lockdown. Nel mondo non si viaggia quasi più, e poco nei voli domestici, dove non ci sono quarantene. Eccetto la Russia, dal turismo calmierato. Nell’ultimo giorno di Settembre un po’ di universalità scompare: anche i fumetti fanno riflettere.
Giovedì 1. Quest’anno il nome è giusto. Inizia l’ottavo mese: l’anno nuovo per il mondo è iniziato a marzo. Nel primo giorno si pensa al dopo: in proroga lo stato d’emergenza. L’Italia contiene, ma i contagi non si fermano, occorrono regole speciali. Il dopo è difficile in Europa: i negoziati sul Recovery Fund rallentano, tutto rimandato alla settimana prossima. Ma i nuovi fondi servono: le associazioni chiedono al governo un Piano green, per guardare oltre l’emergenza e frenare quella cruciale. Per guardare oltre e con nuovi stili di vita: anche il Creato è universale, anche la sua tutela è vera fratellanza.
Venerdì 2. Tutti hanno capito. Il mondo è unito da un universale invisibile. Accoglienza, sguardo, alterità, cura, affidamento, compassione, stare, solidarietà, relazione, proteggere, vulnerabili, integrare, uniti, accanto: le parole della fratellanza. Le parole contano.