Buon viaggio. Quest’anno in tanti modi: con un libro, nei sondaggi, per salvarsi, all inclusive. Con l’immaginazione: l’unico viaggio senza restrizioni.
Sabato 4. Indipendenza senza precedenti: sul Monte Rushmore quattro presidenti nella roccia, ai suoi piedi uno nella tempesta. In tutto il Continente ogni giorno è record di contagi, ma anche in Europa l’attenzione resta alta. Italia on the road, ma a passo lento: non sono tempi normali, ora c’è tempo di ragionare, sul buon uso della lentezza. Veloce è solo il web, specialmente ora, ma l’estate sembra ancora un viaggio senza meta.
Domenica 5. South working: il lavoro non solo esce, ma viaggia, e torna diverso. Finalmente anche Patrick riesce a viaggiare, però solo con le parole: a volte, anche ora, la normalità è un sogno. Si torna alle urne anche in Croazia, dove tertium datur e canta per il popolo. Meno ottimisti i musicisti in patria: i concerti dal vivo richiedono troppa attenzione, quest’estate pochi festival e nessuna dancefloor. Quest’estate meglio pensare subito all’autunno.
Lunedì 6. Il viaggio dei diritti fa tappa a Roma: gli (ex) invisibili chiedono uguaglianza. Il vaccino non esiste, ma già cammina per il mondo. L’Australia chiude i confini interni: le misure federali non bastano, i contagi aumentano, soprattutto nei Paesi più fragili. Intanto, il Fondo “salva Stati” anima il dibattito: accesso al credito prudente, si temono condizioni di salvataggio. La comunicazione è sempre politica, le elezioni sempre più “glocal”, le leadership nazionali si costruiscono giorno per giorno. Come uno spartito, ad libitum.
Martedì 7. Il viaggio verso il Consiglio Europeo continua: a dieci giorni dall’inizio i Paesi creano alleanze e la Germania cerca il primo successo. Il virus non smette di viaggiare e gli umani imparano a conoscerlo, troppi ancora da vicino. E non smette di creare disuguaglianze: può colpire tutti, ma favorisce solo alcuni. Le norme cinesi colpiscono anche i social: la comunicazione viaggia veloce e condividere non è di regime. Intanto, Ocean Viking sbarca, da una nave all’altra: il viaggio dei disperati è un’odissea senza ritorno.
Mercoledì 8. Continuano i viaggi sull’asse europeo: i Paesi mediterranei stringono alleanze, settimana decisiva per la next generation. Torna una Kennedy nelle Primarie dem: la nipote di JFK riporterà il sogno a Capitol Hill? La Covid colpisce tutti, ma alcuni molto di più: le rimesse dei migranti diminuiscono e nei Paesi più poveri sono i troppo giovani a lavorare. Nei Paesi più ricchi si tratta di ritiri: il presidente Trump saluta la WHO, il candidato Biden rassicura. Il 3 novembre è più vicino del 6 luglio: tutto può cambiare.
Giovedì 9. Viaggiare su un ponte appare complesso: a Genova concessioni al centro degli accordi, in settimana si decide. Il post Covid non è per tutti: a Tulsa dati preoccupanti, curva ancora alta in Brasile, in Texas nuovo picco di contagi, nel mondo più di 12 milioni. E ci guardano: la pandemia è ancora fra noi, ma l’Italia è diventata un esempio: sfortunata, colpita, efficace. Intanto, cambia anche la natura: il canto degli uccelli è nuovo, anche per loro il finale di stagione sarà diverso dal solito.
Venerdì 10. Si va verso l’Europa, verso nuovi record, verso una vacanza, attraverso la prudenza. Non sappiamo ancora quanto lontani si può andare: la vita è il viaggio.