«La crisi ci pone di fronte ad una sfida che abbiamo voluto accettare per essere in grado di fornire ai nostri studenti importanti opportunità formative e professionali a livello internazionale. Per questo abbiamo puntato su una formazione che ha posto al centro, oltre alle lezioni frontali, l’attività di stage, che continua a dimostrarsi strategica per lo sviluppo di abilità di problem solving». Con queste parole il preside della facoltà di Economia Maurizio Baussola ha aperto, venerdì 23 settembre, la cerimonia di consegna dei diplomi dei diplomi del master in Management internazionale (Mint) e International Management (Mim). Il preside ha evidenziato come, in un momento così difficile per l’economia e per il mercato del lavoro, sia importante la vicinanza di istituzioni come la Fondazione di Piacenza e Vigevano, la Camera di Commercio di Piacenza e la Fondazione Lino Tollini, che hanno offerto in passato e continuano a dare oggi un supporto fondamentale a un progetto formativo che fa dell’internazionalità la sua cifra distintiva.
Una provenienza eterogenea, quella dei giovani che hanno ricevuto il diploma del Mint: 43 in tutto di cui 22 femmine e 21 maschi, 28 italiani (2 piacentini), con lauree in economia, ma anche in lingue, ingegneria, giurisprudenza, scienze politiche. Tutti accomunati da una forte tensione al confronto internazionale e dal desiderio di guardare a un futuro oltre i confini italiani.
La direttrice del Mint, che inizia la sua settima edizione, Donatella Depperu ha espresso la sua soddisfazione per aver potuto offrire un’opportunità di formazione di qualità: «Uno stage di 6 mesi all’estero e la possibilità di confrontarsi all’interno di un gruppo di studenti provenienti da molte nazioni diverse, un’opportunità strategica per apprendere la capacità di lavorare in un ambiente multiculturale».
Ai sei studenti del Mim la direttrice Laura Zoni ha ricordare l’alta employability del master: «Il nostro maggior successo in questi tre anni di vita - ha detto - è stata la capacità dei nostri diplomati di dimostrarsi interessanti per un mercato del lavoro dinamico e complesso. In questo momento di crisi della finanza dominato dall’irrazionalità, la razionalità che avete appreso all’università vi premierà».