Africa, Europa, Asia, America, arrivano da tutto il mondo i nuovi studenti dell’Università Cattolica di Milano che quest’anno, per la prima volta, ha voluto dedicare a tutti questi ragazzi un apposito Welcome Day. Un evento che rappresenta una novità assoluta per il nostro ateneo dato che prima di quest’anno le giornate di accoglienza riservate agli studenti stranieri coinvolgevano solo i ragazzi destinati a rimanere in Cattolica per un periodo limitato di tempo. A partire da quest’anno invece tutti gli stranieri che hanno deciso di iscriversi a ‘normali’ corsi di laurea triennali o magistrali hanno avuto la possibilità, grazie al Welcome Day, di ricevere una vera e propria giornata di benvenuto che ha avuto come obiettivo quello di mostrare loro tutti i servizi che la nostra università offre agli studenti stranieri.
Corsi di lingua italiana, chiarimenti sulle procedure burocratiche da espletare per regolarizzare la propria iscrizione, incontri con studenti stranieri ‘veterani’ dei chiostri di largo Gemelli sono alcuni dei momenti di questa giornata il cui primo atto si è svolto martedì 31 agosto nella sede di via Carducci e a cui hanno partecipato 23 studenti provenienti da Albania, Russia, Togo, Camerun, Messico, Costa d’Avorio, Turchia, Ucraina, Bielorussia, Indonesia e Libano. La mèta preferita da questi studenti, con sette iscritti, è risultata Scienze Bancarie seguita a ruota da Scienze Linguistiche. Ma non è finita qui. Un altro piccolo Welcome Day, si è svolto anche venerdì 10 settembre per tutti i “ritardatari” che non sono riusciti a raggiungere l'Italia entro la fine di agosto.
A fare da guida ai nuovi studenti stranieri ci sono Wilson e Aristide due ragazzi africani da anni in Cattolica. Sono loro a raccontare alle matricole dritte e consigli. Wilson, ivoriano, sta per laurearsi in Economia e gestione aziendale: «Ai ragazzi ho consigliato di chiedere aiuto e di non aver paura di farsi aiutare dagli altri studenti, in particolare da quelli italiani senza dimenticare che è possibile farsi ricevere dai docenti per chiedere informazioni e chiarimenti sulle materie di studio. Inoltre - spiega - in Cattolica ci sono luoghi molto importanti per uno studente non italiano. Uno di questi è sicuramente la biblioteca, lì si può studiare bene e chiedere in prestito i libri per gli esami: difficilmente uno straniero ha i soldi per comprarli. Poi ci sono i convitti, molto accoglienti, anche lì si può studiare e ci sono altri ragazzi con cui condividere le ore di studio e di svago». Aristide invece è fresco di laurea in Mercati finanziari alla facoltà di Economia. Arriva dal Camerun ed è in Italia dal 2003. «C’è una nuova sensibilità da parte dell’ateneo nei confronti degli studenti stranieri – spiega – questa iniziativa è molto importante per mettere a proprio agio coloro che arrivano in un Paese che non conoscono e che senza punti di riferimento, lontano dalla famiglia, corrono il rischio di sentirsi smarriti».
Nargiz arriva dall’Azerbaigian: «Ho scelto la Cattolica perché ne ho sempre sentito parlare bene. Il mio obiettivo è quello di diventare una traduttrice perché è lo studio delle lingue a permetterti la conoscenza delle varie culture». Rimgaile, lituana, due anni fa ha fatto l’Erasmus in Cattolica e ha deciso di tornare per frequentare il corso di laurea specialistica in Economia: «La cosa che mi ha colpito di più dell’Italia sono le persone, il loro modo di comunicare, molto diverso da quello a cui ero abituata nel mio Paese dove la gente è decisamente più fredda. Nonostante questo un giorno vorrei comunque tornare a casa per dare il mio contributo alla crescita della mia terra». Solomiia, ucraina, invece è qui da soli tre giorni ma ha già le idee chiare: «Vorrei rimanere qui. L’Italia è un Paese così bello…»