di Jacopo Catalisano *
Uno stage che di fatto si trasforma in consulenza. È l'esperienza che ho vissuto con un gruppo di studenti del corso di Sociologia economica della professoressa Ivana Pais grazie a un accordo con la Confederazione nazionale dell'artigianato (Cna) di Milano. In pratica si è trattato di un arricchimento reciproco: ciascuno di noi ha condotto un periodo di tirocinio in una delle imprese artigiane associate alla Cna e, sulla base dei nostri studi e della nostra generazionale dimestichezza con Facebook, Linked-in, Twitter e dintorni, abbiamo aiutato gli artigiani a migliorare o implementare un canale di marketing che prevedesse l'utilizzo dei social media. Con l'obiettivo di promuovere le loro attività e, possibilmente, incrementare le vendite.
A me è capitata la fortuna di lavorare con l'impresa dei Fratelli Lopane, specializzata nel restauro di auto d'epoca, un settore che da sempre mi appassiona. Un connubbio grazie al quale se ne sono viste delle belle. Molto di più di quanto la presenza digitale dell'impresa potesse consentire.
L'impresa familiare fondata alla fine degli anni '50, condotta oggi da due fratelli Andrea e Alberto, è conosciuta anche al di fuori dei confini nazionali grazie all'inimitabile qualità dei restauri eseguiti. Tutte le auto che escono dall'officina di Cormano sono pezzi unici, conosciuti e ambiti dagli appassionati del genere.
Incontri settimanali con i due titolari, ore passate in officina con i meccanici e i maestri del mestiere, a partire dai battilastra, mi hanno consentito di conoscere più da vicino l'azienda. Con i suoi pregi, come la qualità eccellente in tutte le fasi della lavorazione, e le sue difficoltà, come l'impegno a tempo pieno nel lavoro di officina che non lasciava spazio ad altre attività di tipo promozionale.
I Lopane, pur avendo un buon sito internet rispetto alla concorrenza, erano consapevoli del fatto che mancasse nei confronti del pubblico una comunicazione più dinamica e aggiornata. Progetti importanti, che avevano comportato centinaia di ore di lavoro su una sola auto, l'acquisto o la riproduzione a mano di pezzi di ricambio fondamentali, meritavano di più di una semplice presenza "statica" su internet. Andavano documentati, pubblicati e condivisi con il maggior numero possibile di utenti. Gli appassionati di auto d'epoca di qualsiasi parte del mondo dovevano essere messi in grado di "trovare" la carrozzeria Lopane come possibile fornitore, a prescindere dalla presenza di un sito internet istituzionale che non riusciva abbastanza a penetrare e scalare il posizionamento su Google.
Abbiamo parlato, discusso, analizzato i vantaggi e valutato le carenze e, alla fine di questo percorso di analisi, abbiamo stabilito insieme quali fossero le strategie attuabili per raggiungere dei macro obiettivi come la fidelizzazione dei clienti, la sponsorizzazione dell'azienda in fiere, l'attività di knowledge-learning, l'implementazione e l'aggiornamento di canali su piattaforme di social media.
L'azienda, pur riconoscendo di avere la necessità di promuoversi nel Network, come previsto dal progetto "Artigiani in rete", ha voluto sfruttare appieno le mie competenze di marketing per migliorare e intensificare la promozione verso l'esterno. Nonostante fossero consapevoli di avere un know how di grandissimo valore artigianale (alcune delle tecniche tradizionali impiegate del restauro ‘fatto a mano' sono di fatto quasi del tutto scomparse) si rendevano conto di non riuscire a comunicare al pubblico questa "sapienza", che era poi ciò che rendeva unico e prezioso il loro lavoro.Prendendo spunto da un'attività che l'azienda ha messo in mostra in a "Milano Auto Classica", importante fiera internazionale dedicata al mondo dell'auto d'epoca, dove la carrozzeria ha presentato lo staff al lavoro intorno a una Alfa Romeo Touring 1900, con una vera e propria lezione sui concetti chiave del restauro, ho pensato che non ci si poteva fermare lì. Andava bene coinvolgere e catturare l'attenzione di un pubblico che avrebbe potuto divenire cliente e trasmettere la propria competenza nel settore. Ma si poteva fare di più: documentare tutto il processo di restauro, scattando delle fotografie di elevata qualità in ogni fase di lavoro in modo tale da poter far assaporare ai clienti/futuri clienti la qualità del lavoro eseguito.
Queste belle immagini di auto restaurate, pubblicate su Facebook con le relative descrizioni, hanno destato un notevole interesse e hanno convogliato pubblico sul sito della carrozzeria. Mi sto riferendo a pezzi da collezione che, al pari di vere e proprie opere d'arte, sono esposte all'interno dell'abitazione di collezionisti "speciali". Pezzi rari, unici, dall'elevato valore economico.
Mostrare ai propri clienti in che modo stanno procedendo i lavori su una vettura è un "plus" che pochi offrono in questo settore. Per il collezionista, disposto a spendere cifre anche molto considerevoli per la sua auto, poterne seguire il restauro da casa è qualcosa di molto importante. E per la carrozzeria un modo per fidelizzare la clientela.
Per me, invece, questa esperienza, che avrebbe dovuto limitarsi ad una sorta di consulenza informale per l'inserimento dell'azienda artigiana sui Social Media, si è rivelata un'occasione di crescita e di maturazione. Stare sul campo, ascoltare le ragioni di chi ha le dita sporche di olio, di chi riesce a trasformare un pezzo di lamiera in un cofano scintillante, di chi con infinita pazienza riesce a trasformare un pezzo di ruggine in un'opera d'arte, mi ha fatto capire quanto grande e unico sia il valore del lavoro artigianale italiano. Lavorare con artigiani di questo calibro, partecipare ad una fiera con loro, essere presente in officina, essere ascoltato, consultato e apprezzato, mi ha fatto sentire partecipe di un processo complesso e delicato. Sono riuscito davvero a trasformare la teoria in "pratica". E non sono parole.
* 21 anni, di Milano, laureando nel corso di laurea triennale in Economia delle imprese e dei mercati, facoltà di Economia, sede di Milano