Come sta cambiando il clima sulle nostre montagne? E nei prossimi anni, quali saranno i rischi per l’ecosistema? È stato questo il focus dell’incontro tecnico-formativo organizzato il 30 giugno 2011 dall’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Lombardia (ERSAF) e dall’Università Cattolica di Brescia focalizzato sull'argomento dei cambiamenti climatici in relazione alla gestione forestale. Tale tematica rappresenta il fulcro del progetto MANFRED, Management strategies to adapt Alpine Space forests to climate change risks – del quale ERSAF e Cattolica sono entrambe partner – sviluppato all’interno del Programma Alpine Space cofinanziato dall’Unione Europea, per indagare gli effetti del cambiamento climatico sulle principali specie forestali dell’arco alpino in riferimento a differenti tipologie di rischio; l’obiettivo è quello di definire possibili strategie gestionali per l’adattamento al cambiamento e il mantenimento delle funzioni espletate dal bosco, in collaborazione con gli Enti locali che operano sul territorio.
La giornata è stata organizzata all’interno del Forestry Education, un appuntamento consolidato che si ripete ormai da alcuni anni, proposto da ERSAF e strutturato in un calendario di incontri formativi destinati a tecnici e operatori del settore forestale.
Le attività si sono svolte a Paspardo (BS), nel territorio della Comunità Montana di Valle Camonica - area di studio italiana definita nel progetto – dove vengono approfonditi i rischi di incendio boschivo e da ozono.
Durante la mattina si sono articolate le presentazioni volte a illustrare il progetto MANFRED e lo stato di avanzamento delle attività sviluppate all’interno dell’area di studio, a cura di Giacomo Gerosa (Università Cattolica), e di Bruna Comini (ERSAF). A queste è seguita la relazione di Giuseppe Pignatti del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura – Unità di ricerca per le produzioni legnose fuori foresta di Roma (CRA-PLF), avente come oggetto “I boschi alpini e il cambiamento climatico: risposta delle specie e conseguenze per la gestione forestale”. L’intervento ha illustrato l’innovativo approccio della selvicoltura adattativa, offrendo notevoli spunti per il successivo dibattito.
Nel pomeriggio il gruppo di lavoro si è trasferito in alta montagna per una visita diretta alla torre micrometeorologica e alle strumentazioni utilizzate per la misura dei flussi di ozono allestita dalla Cattolica per il monitoraggio del rischio derivante dall’ozono. E’ stata questa un’occasione di stimolo al dibattito e condivisione di considerazioni in merito alle possibili strategie selvicolturali che possono essere messe in campo per una corretta gestione del patrimonio forestale. Nel dettaglio Alessandro Ducoli (Comunità Montana di Valle Camonica) ha condotto un’introduzione sul bosco in cui si sono svolte le attività, approfondendo la gestione dei lariceti altimontani nel Parco dell’Adamello. È seguita l’illustrazione da parte del dott. Angelo Finco delle attività che vedono impegnata la Cattolica nella misurazione dei flussi di ozono con innovative tecnologie, nonché dei primi risultati derivanti dalla raccolta dei dati che continuerà fino al mese di settembre 2011.
I contributi dei relatori sono scaricabili attraverso il sito dell’ERSAF (o richiedibili all’indirizzo e-mail forestry.education@ersaf.lombardia.it).