Diminuisce la mortalità generale. Relativamente all’evoluzione della mortalità per tutte le cause oltre l’anno di vita si osserva in Italia, nel periodo considerato (2000-2004), un calo generalizzato (uomini: 128,28 nel 2000 vs 116,99 per 10.000 nel 2004; donne: 79,73 vs 72,36 per 10.000). Da sottolineare, però, un generale rialzo in seguito alla crisi di caldo del 2003 a cui è seguita una marcata riduzione nel 2004. A livello nazionale, nel periodo 2003-2004, la riduzione della mortalità è stata pari a 7,84% negli uomini ed a 9,92% nelle donne.

Analizzando il dettaglio territoriale il primato negativo spetta alla provincia di Napoli dove si registrano i tassi maggiori di mortalità sia per gli uomini (141,84 per 10.000) che per le donne (94,22 per 10.000), mentre i valori minimi si riscontrano a Firenze (uomini: 108,15 per 10.000; donne: 70,15 per 10.000).

Ma in città si muore di più. In quasi tutte le province metropolitane, ad eccezione di Bologna e Firenze, si registrano, inoltre, sia per gli uomini che per le donne, valori superiori del tasso di mortalità rispetto alla media nazionale; “ciò mette in evidenza che, quando non ben affrontati, i fattori di rischio si manifestano con maggiore intensità nelle aree urbane rispetto al resto del Paese”, ha spiegato il professor Ricciardi.