Emblematico è il caso della crescita della popolazione anziana nelle città metropolitane. «I maggiori contesti urbani, prima e in maggior misura del resto del territorio nazionale, si trovano a dover far fronte a questo cambiamento e alle sue implicazioni in termini di domanda di cura e assistenza – ha spiegato il professor Ricciardi -. Ma la vita dell’anziano in un contesto metropolitano presenta altresì aspetti peculiari che richiedono un’attenzione specifica, non solo sul versante della vulnerabilità dell’anziano, ma anche in senso positivo, considerando che l’investimento in difesa della loro autonomia e delle loro condizioni di salute consente a molti anziani di essere una risorsa attiva crescente per la società, da valorizzare adeguatamente».

Vacillante l’equilibrio numerico intergenerazionale. E le città risultano invecchiate anche perché ci sono sempre meno giovani, cioè cresce l’indice di vecchiaia delle province metropolitane, indicatore dell’equilibrio numerico intergenerazionale che si ottiene rapportando la popolazione "anziana" (65 anni ed oltre) a quella dei giovani (generalmente fino a 15 anni). Ne è causa la più accentuata denatalità delle grandi province rispetto al resto d’Italia, il che porta a un inasprimento di tale processo nei contesti metropolitani.

Napoli è la città più giovane, Trieste la più vecchia: analizzando il dettaglio territoriale, il record di provincia più “giovane”, per entrambi i generi e per la classe di età 65-74 anni, spetta a Napoli (uomini: 7,27%; donne: 8,26%), mentre la più “vecchia” è Trieste (uomini: 13,19%; donne: 14,36%).

Analoga situazione si riscontra per le donne anche nella classe di età 75 anni ed oltre (Napoli: 7,71%; Trieste: 17,32%). Per gli uomini, invece, la provincia più giovane risulta sempre Napoli (4,70%), mentre la più vecchia è Genova (10,29%). La domanda di servizi socio-sanitari è, dunque, molto diversa ed altrettanto diverse dovrebbero essere, in base alle differenze demografiche ed epidemiologiche delle popolazioni residenti nelle singole province, le strutture e la ripartizione delle spese.

Relativamente al processo di invecchiamento della popolazione, dall’analisi dei dati presentati, è emerso che, nonostante la maggior presenza femminile, la percentuale di per la classe di età 65-74 anni è, per gli uomini, Venezia (10,29%) e per le donne Roma (9,40%), mentre la provincia che ha registrato il magincremento è più alta per gli uomini (65-74 anni: 5,36% vs 2,27%; 75 anni ed oltre: 14,94% vs 11,27%). La provincia in cui si è registrato il maggior incremento gior decremento, con valori nettamente  inferiori  alla  media nazionale è Cagliari (uomini: -20,04%; donne: -23,04%). Nella classe di età 75 anni ed oltre, invece, la provincia con l’incremento più alto per entrambi i generi è Roma (uomini: 23,50%; donne: 19,10%), mentre quella con il maggior decremento è sempre Cagliari (uomini: -19,46%; donne: -19,68%).