La sesta edizione di MyMentor parte con un’ambizione precisa: diventare un progetto per tutto l’Ateneo, capitalizzando un’esperienza che si è dimostrata vincente.
«Con MyMentor si crea un guadagno professionale e di conoscenze che aiuta a maturare competenze trasversali e a vedere il mercato del lavoro attraverso lo sguardo di persone che trasmettono valori oltre alle competenze» a sottolinearlo è Marco Trevisan, Preside di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, che propone di ampliare l’esperienza a tutte le facoltà dell’Università Cattolica.
Un invito prontamente raccolto dal prorettore prof.ssa Antonella Alibrandi Sciarrone, che parla di un modello «da esportare a tutto l’Ateneo. Un processo certamente complesso, ma che può far affidamento sull’associazione dei laureati della nostra università».
MyMentor è un percorso di avvicinamento al mondo del lavoro, attraverso l’affiancamento one to one tra gli studenti delle lauree magistrali ad un pool di mentor (tutti manager), che diventa un fondamentale momento di crescita personale per i ragazzi e che, attraverso questa stretta relazione rivela «pure un potenziale enorme per le imprese che possono avvalersi di stimoli innovativi e del fresco entusiasmo dei nostri studenti» ha ribadito la preside di Economia Annamaria Fellegara.
Un progetto che prosegue anche nel 2020/21, nonostante le complicazione della pandemia, ma che anzi proprio per le difficoltà che si aggiungono a causa del Covid 19 diventa, secondo il direttore della funzione Stage e Placement dell’Università Cattolica Mauro Balordi «un’opportunità ancora più importante per rendersi conto delle proprie potenzialità».
Prima dell’abbinamento tra studenti e manager, Franca Cantoni docente della facoltà di Economia e Giurisprudenza e Giulio Drei di Value Group, hanno presentato i risultati di un’indagine sull’ impatto dello Smart working nelle PMI.