L'Europa ha attraversato una crisi difficile ma, come sempre dopo questi momenti, le riforme istituzionali accelerano, a partire dalla costituzione dell'Unione bancaria europea. È andato al cuore dei problemi dell’Unione europea, il ministro dell’Economia e delle finanze Pier Carlo Padoan nell’intervento che ha aperto i “Colloqui sull’Europa” dell’Università Cattolica.
Dopo i saluti del rettore Franco Anelli e del professor Massimo Bordignon, membro dell’European Fiscal Board dell’Ue, il ministro ha tracciato una panoramica sull’andamento dell’economia in Europa e ha dedicato ampio spazio alle domande degli studenti.
In particolare, a fronte di un miglioramento complessivo dei parametri economici e finanziari europei, il ministro ha ribadito la necessità di un rafforzamento dell’architettura istituzionale europea che sappia coniugarsi con il sostegno della crescita. Padoan ha avanzato l’idea di tracciare una nuova dimensione fiscale europea con strumenti utili non solo per gestire la crisi, ma anche per proporre welfare più sostenibili.
Tra gli strumenti suggeriti, l’istituzione di un ministro delle finanze europeo che potrebbe implementare il ruolo dell’Esm, l’European stability mechanism, il meccanismo di sostegno che ha la finalità di mobilitare le risorse finanziarie e metterle a disposizione dei Paesi dell’area euro in difficoltà finanziaria.
«La legge di Bilancio sfrutta al meglio i margini consentiti dall’Unione europea» ha aggiunto Padoan. «Prosegue, infatti, con il consolidamento del bilancio pubblico, prevede risorse importanti per la crescita, per le imprese, per l’inclusione sociale, per le pensioni e i giovani. L’Università deve essere rafforzata nel nostro Paese» ha concluso il Ministro, ricordando le risorse messe in campo dal governo per l’assunzione di 1.500 ricercatori universitari.
Davide Arcuri e Marco Grieco