«Società, ambiente ed economia devono (ri)trovare una loro compatibilità che le Istituzioni e l’innovazione possono facilitare tramite gli investimenti. Von der Leyen e Merkel, che vengono da studi in medicina, fisica e chimica di un Paese a forte intonazione scientifica, industriale e cooperativistica, hanno le credenziali per imprimere questa svolta all’Europa». Il professor Alberto Quadrio Curzio legge così l’imminente avvio del semestre europeo a presidenza tedesca. Pubblichiamo l’incipit dell’articolo apparso su Huffington Post
Con il 1° luglio inizia il semestre di presidenza tedesca del Consiglio Europeo con la cancelliera Angela Merkel che affianca la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. È la prima volta che due donne tedesche presiedono simultaneamente Commissione e Consiglio Europeo e questo evento porta con sé una speranza simbolica. Le due statiste appaiono consapevoli della loro responsabilità e puntano sull’innovazione, che è urgente perché nel 2020 il Pil dell’Eurozona calerà fino all’11,5% e gli investimenti fissi lordi fino al 16%. Nel terzo decennio del XXI secolo l’Europa dovrà molto innovare per consolidare il proprio disegno di progresso e superare riflussi nazionalisti cresciuti nei due precedenti decenni.
Illusione, transizione, innovazione
Il decennio 2000-2009 è stato per l’Europa quello dell’illusione che l’euro, l’allargamento e il mercato unico avessero ormai collocato la Ue e l’Eurozona dentro un facile sviluppo. Questa idea è stata spazzata via dalla crisi finanziaria che, iniziata sul finire del primo decennio, si è trascinata per tutto il secondo decennio. Tra il 2010-2019 la crisi in Europa si è unita a un sostanziale conservatorismo dove le rigidità prescrittive sui bilanci degli stati membri, con il Patto di Stabilità e il Fiscal Compact, hanno trascurato gli investimenti. La transizione è stata avviata solo dalle innovazioni della Bce presieduta da Mario Draghi che ha salvato nel citato decennio l’euro e l’Europa. Siamo ora nel terzo decennio iniziato nel 2020 che nasce colpito dalla pandemia del Covid-19 con un cambio di tutta la prospettiva europea (e mondiale). Infatti alla evidente potenza dell’innovazione connessa alla tecnoscienza si affianca la non meno potente minaccia di incognite incontrollabili.
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* professore emerito di Economia politica Università Cattolica, presidente emerito Accademia dei Lincei