Negli studenti di oggi, si sa, è sempre più frequente riscontrare una difficoltà di apprendimento dovuta a una scarsa concentrazione o alla fatica di mantenere prolungata la soglia dell’attenzione su uno stesso argomento.
Brescia ha ospitato la giornata di studio di rilevanza nazionale “Valutare con gli EAS”, promossa dal CREMIT, Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Informazione e alla Tecnologia dell’Università Cattolica in collaborazione con Morcelliana editrice, e andato in scena il 19 ottobre all’Auditorium San Barnaba.
Cosa si intende per EAS? Lo ha illustrato il prof. Pier Cesare Rivoltella, ordinario della Cattolica.
“Si tratta di un’attività di insegnamento e apprendimento, un modo di costruire e gestire la lezione. È episodico l’EAS: dura al massimo di due ore d’aula e circoscrive il contenuto e l’attività su cui intende far esercitare la classe. In questo modo viene incontro alle esigenze di ragazzi, quelli di oggi, sempre meno abituati a concentrarsi a lungo sulle cose, rispettando il carico cognitivo che lo studente può sostenere: troppe cose, tutte insieme, svolte in fretta, non producono apprendimento”.
L’altra caratteristica dell’EAS è che l’apprendimento che sviluppa è situato. Cambiano i tempi, le abitudini, evolve la tecnologia e, come una lunga tradizione didattica ha dimostrato, oggi gli studenti dimostrano di apprendere meglio “facendo” e quando i temi e i problemi vengono affrontati in contesto.
Lo ha sottolineato anche Claudia Covri, dirigente scolastico dell’IIS Don Milani di Montichiari (BS) che ha illustrato i primi effetti positivi dell’adozione del metodo dell’Apprendimento situato.
“Tra gli effetti positivi, c’è sicuramente il fatto di come gli studenti si sentano protagonisti del processo. Oggi, inoltre, non possiamo pensare di proporre loro lezioni frontali di 5 ore in aula; sono cambiati i tempi, i modi, i livelli di attenzione, per cui è necessario che la scuola prenda coscienza ed elabori nuovi modelli per sopperire a tali cambiamenti. Gli Eas sono una risposta a tutto ciò. Al Don Milani abbiamo adottato il sistema a partire dall’anno scolastico 2016-2017 nei settori linguistico e tecnico-scientifico. Il lavoro intrapreso ha riguardato anche la revisione dell’organizzazione delle aule, per facilitare la rotazione degli alunni all’interno dei laboratori disciplinari”.
Il sistema scolastico come ha accolto nel concreto tale innovazione? Con entusiasmo, secondo Delia Campanelli, direttrice dell’USR Lombardia.
“La scuola lombarda è una scuola d’eccellenza e si è sempre distinta per aver raccolto sfide come questa che permettono di fornire agli studenti sistemi di apprendimento sempre più efficaci. Con gli Eas gli studenti diventano protagonisti attivi del processo di acquisizione di concetti tematici, e non più destinatari passivi”.