Creare percorsi formativi, training, incubatori. Ma anche dare vita a sinergie, relazioni, scambio di competenze per favorire lo sviluppo internazionale di imprese africane attente all’impatto sociale. È tutto questo E4Impact Alliance, la più grande alleanza tra atenei internazionali sui temi dell’imprenditorialità in Africa.  

Regista dell’iniziativa E4Impact Foundation - spin-off dell’Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Altis) - con alle spalle un lungo curriculum nel campo della formazione di imprenditori a impatto sociale in Africa.

Set dell’alleanza l’Università Cattolica, dove dall’1 al 3 aprile si sono ritrovati ventinove rettori e delegati di diciannove atenei africani di differenti Paesi per partecipare all’E4Impact Alliance Launch Event, una tre giorni di lavoro in cui sono stati coinvolti rappresentanti di fondazioni, istituzioni e imprenditori che nella propria attività guardano alla impact entrepreneurship come possibilità di sviluppo sostenibile delle economie africane e delle future generazioni.

In particolare, la giornata di martedì 2 aprile è stata occasione di dibattito e approfondimento sul ruolo che l’Italia può avere per favorire la crescita di una nuova generazione di imprenditori, capaci di generare sviluppo economico e sociale nel Continente africano. A confrontarsi sul tema Letizia Moratti, presidente di E4Impact Foundation, ed Emanuela Claudia del Re, vice ministra per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale.  
 
Oltre a E4Impact e all’Università Cattolica, fanno parte dell’alleanza: Università Catolica de Angola, University of Botswana, Maaron University (Camerun), Université Catholique du Congo, St. Mary University (Etiopia), African University of Management (Gabon), University of Professional Studies Accra (Ghana), Centre de Recherche et d’action pour la paix (Costa d’Avorio), Tangaza University College (Kenya), Université Internationale de Casablanca (Marocco), St. Thomas University (Mozambico), University of Abuja (Nigeria), University of Rwanda, Institut Supérieur de Management (Senegal), University of Makeni (Sierra Leone), Tshwane University of Technology (Sudafrica), University of Medical Sciences and Technology (Sudan), Uganda Martyrs University, Catholic University of Zimbabwe.

A oggi, E4Impact ha formato oltre 850 giovani imprenditori che hanno partecipato ai Global MBA of Impact Entrepreneurship, realizzati in partnership con università africane proprio per favorire lo sviluppo di business a forte impatto sociale e ambientale. 

Tra questi, più del 70%, hanno già avviato il proprio progetto imprenditoriale, lanciando oltre 200 nuove aziende nel territorio africano e generando circa 4.500 posti di lavoro tra diretti e indiretti. Le iniziative imprenditoriali coinvolgono tutti i principali ambiti economici, con una particolare penetrazione nell’ambito agribusiness e alimentare (39% degli imprenditori coinvolti), seguito dai servizi (21%), da green economy ed energie rinnovabili (9%), ICT (9%), formazione (8%) e Sanità (6%). I settori coinvolti dalle iniziative degli imprenditori formati sono affini a quelli di molte aziende italiane impegnate in programmi di esplorazione dei mercati africani con le quali E4Impact ha avviato e intrattiene contatti, sviluppando opportunità di collaborazione.

«Dopo 9 anni di attività e 9 MBA avviati in 9 Paesi, ci siamo resi conto che i tempi erano maturi per un ulteriore salto dimensionale e di impatto. Entro la fine di quest’anno arriveremo, infatti, a 11 Paesi. Con la creazione di questa alleanza vogliamo sostenere lo sviluppo di una classe di imprenditori capaci di incidere sullo sviluppo economico e sociale dei loro Paesi», ha dichiarato Mario Molteni, direttore di E4Impact Foundation.

E4Impact Alliance rappresenta la naturale continuità di un processo aggregativo avviato da E4Impact nel 2010, attraverso l’offerta di MBA nei diversi paesi da parte della stessa E4Impact. I paesi coinvolti sono nove: Sudan, Kenya, Uganda, Etiopia, Costa d’Avorio, Senegal, Ghana, Sierra Leone e Zimbabwe; ad essi si uniranno nel 2019 anche Rwanda e Gabon.