Un pool di esperti dell’Università Cattolica interviene oggi sui principali quotidiani per riflettere, spiegare, suggerire come continuare ad affrontare il difficile momento che il Paese sta attraversando. 

Sul Sole 24 Ore l’economista Claudio Lucifora ribadisce l’importanza del sistema sanitario italiano - riconosciuta da tutto il mondo - che, nonostante i continui tagli ai finanziamenti, cura una popolazione tra le più longeve al mondo e che in questa situazione di emergenza si è rivelato efficientissimo. Anche la scuola e l’università, passaporto per l’ingresso nel mercato del lavoro, sono da rivalutare. In questa emergenza scienziati ed esperti sono stati ascoltati dalle unità di crisi e dal governo che hanno tradotto le loro raccomandazioni in provvedimenti. Dovremo ricordarlo quando comincerà la ricostruzione.

Sempre sul Sole 24 Ore l'economista Paolo Gualtieri sottolinea la necessità di non perdere troppi posti di lavoro e creare le condizioni perché quelli persi vengano recuperati. L’Europa potrebbe sostenere direttamente le imprese attraverso uno Special purpose vehicle nella forma di una società holding o di un fondo per sottoscrivere strumenti di equity di tutte le grandi società europee. Questo soggetto potrebbe emettere titoli obbligazionari validi per un lunghissimo periodo di tempo, garantiti da tutti gli Stati europei e che potrebbero essere comprati dalla Bce. Le risorse raccolte verrebbero utilizzate per aumentare il capitale di tutte le società europee grandi e meno grandi. Le prime occupano molti lavoratori, alimentano le filiere di fornitori e clienti e sono in grado di realizzare rapidamente nuovi investimenti creando così nuova occupazione.

Il giuslavorista Michele Faioli sul quotidiano della Confindustria scrive un pezzo per gli addetti ai lavori su “Artigiani, CIGD con contributi” che dibatte sulla opportunità o meno del Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato di erogare prestazioni di sostegno al reddito anche a lavoratori i cui datori di lavoro siano stati inadempienti dell’obbligazione contributiva disposta per il Fondo.

Ancora sul Sole 24 Ore il docente di Politica economica Maurizio Motolese scrive che il futuro sta nelle nostre aspettative e nelle nostre scelte, espressione di convincimento e disciplina interiori in cui credere. E così, come sottolineano la teoria dei giochi, la teoria economica e le scienze comportamentali, le aspettative dei singoli diventano molto importanti perché diventano azione collettiva.

“C’è un altro mondo che è nelle nostre condizioni sempre. Cominceremo a capirlo?” titola con questa domanda il pezzo della sociologa delle migrazioni Laura Zanfrini su Il Foglio. L’ansia e la paura che stiamo sperimentando perché non possiamo uscire di casa né vedere i nostri cari, amici e colleghi, dovrebbero renderci più comprensibili le sofferenze di chi da mesi o anni vive l’impossibilità di uscire di casa per una guerra, o per malattia, di chi muore senza nemmeno sapere cosa sia un tampone.   
Il docente di Diritto dell’informazione Ruben Razzante su Il Giorno parla della possibilità di destinare alle urgenze di questi giorni i fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2014-2020, che l’Italia non ha ancora preso.

Il demografo Alessandro Rosina su Il Messaggero scrive un pezzo intitolato “La formidabile generazione del dopo guerra”, sottolineando che l’ampio numero di anziani che stanno morendo a causa del Covid-19 costituisce la perdita di una generazione portatrice della memoria storica della ricostruzione dopo la guerra e dei valori che hanno portato il Paese alla ricostruzione, alla democrazia e al benessere.

Il docente di Diritto dell’informazione Ruben Razzante su Il Giorno parla della possibilità di destinare alle urgenze di questi giorni i fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2014-2020, che l’Italia non ha ancora preso.

Infine un contributo scientifico arriva oggi su Il Messaggero dal cardiologo Antonio Rebuzzi, che spiega la connessione, purtroppo stretta, tra il virus e le malattie cardiovascolari, dovuta la fatto che il Covid-19 si lega a una proteina presente, oltre che nei polmoni, in grande quantità anche nel tessuto cardiaco.