«Siamo consapevoli della delicatezza del momento e abbiamo messo in campo, per ogni sede dell’Ateneo, tutte le misure necessarie per predisporre la ripartenza e la futura accoglienza degli studenti internazionali in mobilità in totale sicurezza. L’online è sicuramente un ottimo strumento da cui partire e ripartire per mantenere la qualità dell’insegnamento senza perdere di vista il senso di comunità universitaria che tiene insieme le persone». Edilio Mazzoleni, direttore Area sviluppo internazionale dell'Università Cattolica, spiega l’importanza che si faccia tutto il possibile per salvaguardare il valore formativo delle esperienze di mobilità internazionale in tempi di Covid.

STUDENTI INBOUND

Al momento non ci sono studenti Inbound in mobilità che seguiranno le lezioni in presenza, ma solamente online. Per questo, oltre alla regolare offerta formativa, sono stati attivati corsi online e seminari virtuali dell’International Curriculum, creati ad hoc per aiutare gli studenti a usufruire dei contenuti condivisi in modo virtuale.  

Alcuni studenti di doppio titolo delle sedi di Milano e Piacenza-Cremona frequenteranno le lezioni anche in presenza con le stesse modalità previste per gli studenti domestic.

Per gli studenti internazionali degree seeking, c’è un po’ di ritardo dovuto alle procedure di richiesta di visto, le cui scadenze sono state posticipate dal ministero. Chi riuscirà ad arrivare in tempo per l’inizio delle lezioni potrà usufruire delle stesse modalità degli studenti domestic. Gli altri potranno iniziare l’anno accademico online e viaggiare più avanti.

Gli uffici sono aperti al pubblico ma sempre previo appuntamento. L’orientamento è svolto interamente online.

«Per il prossimo semestre stiamo valutando misure che permettano di poter invitare nuovamente gli studenti in mobilità a partecipare in presenza» afferma Edilio Mazzoleni. «Il nostro impegno è quello di predisporre le migliori condizioni per il supporto agli studenti internazionali, offrendo particolare attenzione ai casi che avranno bisogno di essere seguiti in modo specifico».

STUDENTI OUTBOUND 

Ci sono tre macro-aree di intervento

Studenti che sarebbero partiti durante questo semestre o comunque in questo anno accademico: ognuno di loro viene assistito singolarmente perché possa prendere una decisione ponderata e informata alla luce dell’evolversi della situazione internazionale. Siamo sempre in contatto con gli Atenei e gli enti di destinazione, valutando di volta in volta anche le indicazioni fornite dalla Farnesina, come per esempio eventuali travel restrictions/bans per ogni Paese, misure preventive di quarantena etc. «La Cattolica non ha chiuso la mobilità» spiega Il direttore Mazzoleni. «Vogliamo permettere ai nostri studenti di partire se le condizioni lo permettono, valutando bene ogni scelta. Questo principio riguarda sia i soggiorni di studio (circa 40 nostri studenti sono già partiti) sia gli stage (ci sono aziende che hanno aperto posizioni in presenza, all’incirca una trentina, alcune a partire già dal mese di settembre)». 

Vi sono studenti che scelgono di andare in mobilità all’estero anche nel caso in cui la didattica non sia completamente on campus: in quanto beneficiari delle borse di studio (inclusa la borsa Erasmus), possono vivere la città di destinazione pur seguendo le lezioni online, in attesa di frequentare magari in un secondo momento tutti o alcuni corsi in presenza.

Infine, studenti che stanno pianificando la mobilità sul lungo periodo: «Come ufficio internazionale continuiamo a proporre bandi e a tenere aperta la possibilità di partire, sempre triangolando le informazioni con gli enti e i Paesi di destinazione. Promuoveremo tutte le iniziative di mobilità sia per studio che stage».  

Un aspetto fondamentale è quello della sicurezza: le partenze sono totalmente coperte da assicurazione su tutti gli aspetti legati alla mobilità. Il Safety Package offerto dall’Università Cattolica include un’app per la geolocalizzazione (importantissima per valutare le singole situazioni di gestione dell’emergenza Paese per Paese) e un’assistenza di emergenza 24/7 sia direttamente da parte del team dell’ufficio internazionale, sia da parte dell’assicurazione. Viene offerta assistenza alla registrazione su viaggiaresicuri.it e dovesiamonelmondo.it, un aspetto che era già fondamentale prima e che a maggior ragione risulta cruciale ora.

Nello scorso semestre è stato introdotto il virtual come alternativa “forzata” alla situazione di emergenza. 

Per questo semestre e per quelli futuri è un’opzione che si può percorrere in due modi: 
-    Scegliendo di proseguire le attività in modalità completamente virtuale 
-    Scegliere di partire con le attività online e posticipare la partenza in un secondo momento 

«Ci teniamo a confermare che l’aspetto del “virtuale” sta entrando anche nella nostra offerta standard con programmi internazionali di studio o stage che sono online by default» prosegue Mazzoleni. «È una programmazione nuova anche per noi, che stiamo imparando a conoscere e migliorare. Stiamo iniziando a proporla già per summer programs o per stage: infatti fare uno stage anche a distanza, oltre ad avere la praticità di poter abbattere costi di viaggio e alloggio garantisce, oltre all’internazionalizzazione del proprio profilo, una specifica formazione sullo Smart Working oggi molto apprezzata dal mondo del lavoro». 

Per gli studenti Outbound l’ufficio è aperto e offre i suoi servizi sia in presenza sia da remoto (contatti). Continuiamo a garantire l’assistenza, così come tutta l’attività di digitalizzazione delle pratiche portata avanti durante il lockdown, per evitare che lo studente debba presentarsi fisicamente per ritirare un certificato o condividere della documentazione. L’Ateneo ha già messo in piedi vari strumenti di prenotazione online tramite iCatt. 

Continua la partecipazione ai vari Welcome Day così come alle presentazioni in classe (in presenza e online) delle varie opportunità disponibili per soggiorni all’estero di studio e stage. «Si prevede di organizzare l’International Day autunnale, nelle modalità più confacenti alla situazione sanitaria» conclude Edilio Mazzoleni.