Di Luca Monti *
Il MEC Master eventi culturali non si ferma. Per i venticinque allievi di diverse parti d’Italia proseguono le lezioni e in particolare gli incontri con i testimoni ospiti, online. Che ne sarà della cultura italiana, del patrimonio di festival, spettacoli, della ricca stagione estiva alle porte? Domande difficili, incertezze cui gli esperti e testimoni del MEC tentano di dare risposta.
Il master si piega all’attualità, analizza il momento e con un forum permanente di scambio intravede delle vie d’uscita dall’emergenza sanitaria: eventi di prossimità, sperimentazioni web, contenuti fruibili anche nel distanziamento sociale.
Già ospite a dicembre per annunciare il ricco programma di Parma 2020, è tornato, a distanza Michele Guerra a raccontare che cosa sta succedendo al programma della capitale italiana della cultura. Si è fatta la cerimonia inaugurale e poco più, poi tutto chiuso, e adesso?
La cultura, sostiene Guerra, è fondamentale e deve resistere, tutto si svolgerà nel 2021, il palinsesto è stato sospeso, il bando per le nuove candidature slitta avanti. Il ministro della Cultura Franceschini ipotizza una Parma 2021 e il 2022 per accogliere le nuove candidate.
Sospendere? Chiudere? Andare avanti? Tanti festival slittano in autunno ma a Parma l’occasione unica per il turismo ora è sfumata. Molte le domande rivolte online dagli studenti all’assessore che affronta con determinazione il Covid-19, guarda avanti con positività, prova a congelare quello che può e lo riproporrà dopo, studierà alternative, valorizzando soluzioni innovative per non perdere nessuna delle occasioni preziose, alcune attività migrano on line su memorie e archivi digitali, si trasformano, invece di essere realizzate vengono rimesse in discussione rimodulate, pianificate e studiate nei limiti dell’emergenza sanitaria
«La forzata lontananza cui questa situazione di emergenza ci costringe - commenta Guerra - porta ciascuno di noi a riflettere sulle sue inevitabili conseguenze su ogni aspetto delle nostre vite. Con uno sguardo nostalgico rivolto al passato e al come eravamo, è importante però pensare al futuro, da dove ripartire per ricostruire e migliorare quanto si era creato. La cultura, che ha sempre fatto della fruizione dal vivo la sua caratteristica principale, è tra i settori maggiormente in crisi. Una crisi certamente economica, ma - e soprattutto - di relazione con l’altro. Tuttavia, in questo tempo di incertezza e solitudine, la tecnologia ci offre un aiuto per tentare di colmare, almeno virtualmente, la distanza fisica. Infatti, la maggioranza degli enti culturali dona ai propri fruitori la possibilità di incontrarsi virtualmente e di consumare cultura, attraverso specifiche piattaforme o i propri canali social. In questo modo i legami non vengono recisi, ma modificati. Tutto sta dentro a un fiume di continuità e regolarità che continua a scorrere».
L’amministrazione comunale ha creato una piattaforma web di incontro e condivisione di contenuti culturali, per far sì che anni di lavoro non siano stati vani. Questa piattaforma, denominata Parma ritrovata, è un luogo virtuale in cui gli utenti possono caricare un contenuto culturale, previamente visionato ed approvato da una redazione ad hoc, con la possibilità di dare inizio ad un dibattito. L’idea è stata promossa con l’intento di diventare, oltre che luogo di intrattenimento, anche luogo di ritrovo virtuale, così da colmare quel vuoto lasciato dalla momentanea inaccessibilità dei tradizionali luoghi di incontro culturale.
* Coordinatore didattico del Master eventi culturali