«Mi piace la Finanza e tutto ciò che ruota intorno ai numeri. Mentre analizzavo i diversi percorsi di Double Degree, sono rimasto colpito dal percorso formativo offerto dalla Higher School of Economics. Sono un appassionato di Finanza Aziendale, così ho scelto il curriculum del master in Finance e ho deciso di andare in Russia, a San Pietroburgo».
Lorenzo Fava, che dopo aver conseguito la laurea triennale in Economia, ha proseguito con la magistrale Double Degree in Banking and Finance, motiva così la scelta di seguire il programma nella splendida città russa.
Qual è stata la materia più interessante che hai seguito? «È difficile scegliere. Il corso di Mergers and Acquisitions, tenuto dalla professoressa Elena Rogova è stato molto utile, essendo direttamente collegato al mondo Corporate Finance, che mi interessa molto. La professoressa Rogova mi ha aiutato sin dal primo giorno. Ci eravamo visti per la prima volta a Milano. Avevo alcuni dubbi sulla mia decisione, così ci siamo incontrati all’ufficio Global Engagement and International Education per parlarne. È stata un grande punto di riferimento per me. La mia prima impressione della professoressa Rogova e dell’Università HSE è stata fantastica. Mi ha aiutato non solo durante le lezioni, ma anche nella scelta del programma. Adattarsi in Russia è particolarmente difficile ma stimolante. Lei mi è stata vicino in tutto.
Che cos’altro ti è piaciuto? Strategic Financial Management di Angel Barajas e il corso di Business Valuation penso possano ricoprire un valore aggiunto per la mia futura carriera. Ho amato le lezioni del professor Barajas perché era molto in sintonia con gli studenti. Già dalle prime lezioni era chiaro che il professore fosse un grande esperto con una solida esperienza nel suo campo. Il link tra le lezioni frontali e gli esempi derivanti dalla sua esperienza personale mi hanno permesso di apprendere meglio la materia, e anche qualche trucco del mestiere.
Hai trovato dei modelli stimolanti? Mi piaceva molto il metodo impiegato da Ivan Kotlyarov per il corso di Strategic Cost Management: le lezioni erano molto emozionanti e coinvolgenti, dato che gli studenti avevano la possibilità costante di esprimersi durante i seminari. Durante la prima lezione il professore ci ha fatto subire comprendere che il corso sarebbe stato particolarmente attivo. L’alternanza lezione/presentazione è una metodologia che ho scoperto in Russia, molto importante per il miglioramento delle soft skills. Questo corso mi ha aiutato a sviluppare le mie capacità personali, in primis comunicative. Reputo la HSE un luogo di incontro di idee, dove si hanno un sacco di opportunità per esprimersi e un contatto diretto con i professori, aspetto cruciale per lo sviluppo personale dello studente. L’approccio adottato a San Pietroburgo è molto relationship oriented. In altri termini, la possibilità di poter interfacciarsi con i professori in qualsiasi momento crea il presupposto per un ambiente sereno e stimolante.
Quali sono nel complesso le tue impressioni sulla HSE? «La HSE è un posto del cuore oramai. Ho vissuto nel corso dell’anno tanti momenti felici, che porterò per sempre con me. Pensavo fosse difficile essere soddisfatto al 100% di qualcosa. Dopo quest’anno ho cambiato il mio punto di vista. Mi sono sentito completamente a mio agio sin dal primo giorno in cui mi sono ritrovato in HSE. È difficile pensare a qualcosa che non mi piace dell’università. Amo l’ambiente, l’edificio sulla via Kantemirovskaya, ma ciò che mi colpisce di più sono le persone che ho incontrato. Amo i russi, sono onesti e autentici. Non fingono emozioni o sensazioni. Ho creato e coltivato amicizie e relazioni professionali che continuerò a mantenere, ne sono certo. Per quanto riguarda l’esperienza di studio, le classi in Russia sono un po’ più piccole rispetto al contesto italiano, mi piace questo sistema. La possibilità di avere feedback diretti al momento giusto permette di ottimizzare i tempi con lo studio. Difficile fare una distinzione Russia/Italia. Sia in Russia sia in Italia, i miei professori e le materie sono sempre stati ottimi, sono molto felice di questo».
È stato difficile gestire il tuo tempo durante la quarantena a San Pietroburgo? Quale consiglio daresti a qualcuno che non riesce a essere produttivo, stando a casa? «Non è stato difficile per me organizzare il lavoro. Il problema principale è stato far lavorare il cervello. Pensiamo che durante la quarantena il nostro cervello “riposi”, ma ritengo che dopo questo periodo sarà difficile tornare alla normalità in tempi brevi. Lasciatemi dire che i vincitori saranno quegli studenti che sono rimasti concentrati e attivi non solo in università ma anche fuori. Quindi è importante pianificare il proprio tempo e usarlo efficientemente: concentrarsi su se stessi e sul proprio futuro per capire cosa fare nei prossimi mesi rappresenterà un punto di forza. Keep going!».
Pensi che la tua vita cambierà dopo la pandemia? «Questo periodo ci ha insegnato che dovremmo prenderci cura uno dell’altro. Non possiamo vivere pensando solo a noi stessi, senza curarci delle altre persone. Dovremmo ascoltare noi stessi perché a volte la libertà ci porta a non pensare agli altri, ma la situazione odierna ci insegna che le azioni di un singolo individuo possono influenzare le vite di persone in tutto il mondo. È importante che tutti lo capiscano».
Quali sono i tuoi cinque luoghi preferiti a San Pietroburgo? «Il primo è la Piazza del Palazzo, il secondo il museo Kunstkamera. Mi piace anche più dell’Hermitage. Il quarto posto è il quartiere vicino alla stazione della metro Begovaya. Amo il Lakhta Center, lo stadio Gazprom Arena e la spiaggia lì vicino. Sono posti che in Italia non si trovano. Fidatevi. Il quinto posto lo devo ammettere, sono le discoteche. Amo la musica e ballare. Non posso sceglierne una perché ogni discoteca a san Pietroburgo è unica».
Cosa consiglieresti ad altri studenti Internazionali che vorrebbero studiare presso la HSE? A cosa dovrebbero essere preparati? «Gli studenti internazionali che vengono a studiare ad HSE dovrebbero essere pronti per un’esperienza incredibile, e vorrei sottolineare che venire in Russia non è come una mobilità in un altro Paese. Innanzitutto, per noi studenti internazionali è una grande opportunità di vedere una cultura completamente differente, immergendosi completamente e conoscendola dall’interno. In Russia tutto è diverso, insolito. Per esempio, quasi tutti i Paesi del mondo usano un altro alfabeto. In Russia le persone usano l’alfabeto cirillico: questi caratteri sono completamente incomprensibili per un uno straniero. Il fatto che non parlassi russo e questa esperienza mi hanno aiutato ad ampliare i miei orizzonti e a uscire dalla mia comfort zone. Quando sono arrivato in Russia non conoscevo una singola parola di russo. Ci ho messo un paio di mesi per imparare a leggere qualche parola. Poi da lì in avanti il mio cervello ragionava in tre lingue diverse. Fantastico. Dopo un anno vanto un A2 pieno di Russo. Riesco a sostenere una conversazione e la lettura non è più un problema».
Quindi, Russia promossa a pieni voti? «È un Paese con un ritmo tutto suo. Le sue tradizioni si distinguono da qualunque altro Paese. Per esempio, in Italia si mangia allo stesso orario tutti i giorni. In Russia no. Si mangia a discrezione della singola persona. Mi è sembrato molto interessante e inusuale. A mensa vedevo studenti pranzare alle cinque del pomeriggio mentre alcuni cenavano alle sette di sera. Insomma, tutto il contrario di tutto. Riconosco che la Russia non è una destinazione molto popolare per studiare. Se siete scettici, San Pietroburgo in particolare è piena di posti affascinanti. Sembra di vivere in un’altra epoca. Si sente sempre parlare di bellissimi posti in Italia, Francia e altri Paesi, ma non circolano quasi mai informazioni sulla Russia. Penso che gli studenti internazionali dovrebbero rimediare a questa mancanza di conoscenza, creando relazioni interpersonali con una cultura inesplorata come quella russa, scoprendo le sue peculiarità culturali. Tante opportunità potrebbero nascere dal nulla. Il territorio russo è misterioso. Scoprirlo ha un altro sapore. Per riassumere, vorrei dire che San Pietroburgo è la città perfetta dove passare parte dei tuoi anni da studente: è piena di vita, movimento, cultura, musei e altre cose che vengono viste come priorità dagli studenti. La HSE è un posto dove puoi esprimerti e fare amicizia con persone non solo dalla Russia ma da tutto il mondo. Basta fare le valigie. Non dimenticate di metterci dentro una sana dose di volontà».