di Alessandro Musesti e Stefania Pagliara *

Eccoci giunti al debutto della Fisica insieme alla Matematica nella seconda prova scritta dell’Esame di Stato per il Liceo Scientifico, per l’opzione Scienze Applicate e per il Liceo Sportivo, che tanto ha fatto tremare in questi ultimi mesi studenti e docenti dei licei. Era dal 1969 che la seconda prova dell’esame di stato del Liceo Scientifico riguardava esclusivamente la Matematica. Quest’anno tra le tante novità dell’esame, ai candidati è stato chiesto di risolvere uno dei due problemi misti di Matematica e Fisica e di svolgere quattro quesiti degli otto proposti, di cui cinque di Matematica e tre di Fisica.

La transizione però è stata, ne abbiamo ora la certezza, un’operazione non troppo dolorosa. Le due simulazioni proposte durante l’anno dal MIUR, quella del 28 febbraio e del 2 aprile 2019, hanno ben guidato la preparazione e nella prova d’esame non ci sono state grandi sorprese. Per quanto riguarda la Fisica, segnaliamo che gli argomenti hanno riguardato solamente l’ultimo anno: per svolgere i problemi bisognava conoscere essenzialmente l’elettromagnetismo e le leggi di Maxwell; in uno dei quesiti è comparsa per la prima volta la relatività ristretta. Per quanto riguarda la Matematica, i problemi sono in linea con quelli degli ultimi anni, e si è riaffermata la presenza geometria analitica tridimensionale e della probabilità. Una menzione a parte merita il quesito 2: anche se non difficile, esso però non ricade nelle solite categorie standard e richiede l’idea giusta per essere risolto; ricorda più un esercizio preso dalle gare di Matematica che non uno da esame di stato.

Tra i due problemi era sicuramente più fattibile il primo, anche se per affrontare la parte di Fisica bisognava prima aver completato la parte di Matematica. Più complesso il secondo problema, su un condensatore, anche se in questo caso le due parti di Matematica e Fisica potevano essere svolte indipendentemente. La prova quindi è piaciuta agli studenti e alla maggior parte dei docenti.

Qualche critica da parte dei docenti di Fisica, laureati e appassionati di questa materia. La Fisica appare ancora un’applicazione della matematica e il carattere sperimentale di questa materia è assente. In ogni caso, i problemi di Fisica entrano finalmente nella seconda prova scritta, e si chiede ai ragazzi di comprendere la situazione problematica, di formalizzarla, di interpretare e disegnare grafici e argomentare dal punto di vista fisico. Anche se si tratta ancora di un “delicato sapore di Fisica”, come riportato recentemente dal Presidente dell’Associazione per l’Insegnamento della Fisica, il primo passo è stato fatto, la strada è stata tracciata e si apre una nuova sfida per l’insegnamento della Matematica e della Fisica nei licei.

* docenti di Fisica Matematica e di Fisica, facoltà di Matematica e Fisica, campus di Brescia