«È una decisione coraggiosa e tempestiva». Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e professore ordinario di Igiene alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica non esprime dubbi sulla recente approvazione della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, prima in Italia a prevedere una legge di questo tipo, di introdurre l’obbligatorietà dei vaccini per l’accesso ai servizi educativi. Una decisione che non passa inosservata e che potrebbe fare da battistrada per altre Regioni visto che sta tornando la paura per la meningite. Soprattutto in Toscana, dove è di nuovo allarme dopo due decessi a distanza di pochi giorni. Dall’inizio dell’anno sale così a sette il numero delle vittime di infezione da meningococco C nella Regione toscana che nel solo 2015 ha registrato ben 74 casi.
Professor Ricciardi, siamo di fronte a una possibile epidemia? «Non c’è un rischio di questo tipo. Ogni anno in Italia ci sono alcuni casi sporadici perché purtroppo la meningite non è una malattia sparita. È una malattia presente. Sia la meningite C, che è il caso della Toscana, sia la meningite B. In particolare, quello che si sta verificando in Toscana è una concentrazione nel tempo e nello spazio di questi casi».
Come mai, secondo lei? «Questo ceppo, particolarmente aggressivo, è probabilmente sbarcato da una nave di crociera a Livorno nel 2012. E in quel momento, forse, si doveva mettere in campo una strategia di studio del problema che, forse, non è stata presa in considerazione».
Ma la campagna di prevenzione e di vaccinazione proposta dalla Regione per far fronte ai numerosi casi di meningite registrati sta dando i suoi effetti? «Certamente la strategia adottata all’inizio dell’anno dalla Toscana insieme all’Istituto Superiore di Sanità e al ministero della Salute di offrire la vaccinazione gratuitamente e attivamente a tutta la popolazione ha fatto qualcosa, nel senso che è stata in grado di rallentare l’evoluzione del focolaio epidemico. Però fino a quando non si vaccineranno veramente, non dico tutti ma il 95% della popolazione, la preoccupazione rimane».
Per quanto riguarda i sintomi, quando bisogna allarmarsi? «Nel momento in cui c’è una febbre persistente, quando ci sono dei disturbi tipo mal di testa forte, cefalea, vomito, rigidità nucale siamo già in una fase avanzata. E poi anche quando compaiono delle ecchimosi sulla pelle. Allora bisogna allarmarsi».
Cosa consiglia di fare nelle altre Regioni: devono vaccinarsi tutti? «Solo bambini e adolescenti».