di Sabrina Fava *
Persona riservata e sensibile, orientata all’ascolto e al dialogo responsabile, Renata Lollo, ha fondato su tale stile di vita la propria attività di fine e appassionata studiosa in ambito letterario in principio per approdare poi al settore storico-educativo e con particolare riferimento alla letteratura per l’infanzia.
Gli studi universitari in Materie Letterarie alla facoltà di Magistero dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano le consentirono di incontrare la poesia e la spiritualità di Clemente Rebora e la sua Scelta tremenda (1967) è ancor oggi uno studio di valore e riconosciuto a livello scientifico.
Negli anni Settanta e Ottanta seguirono in particolare gli studi sulla Scapigliatura e su Luigi Gualdo, mentre dal 1994 con il passaggio dal dipartimento di italianistica a quello di Pedagogia curvò le proprie ricerche in ambito storico–educativo su figure di scrittrici per ragazzi come Felicita Morandi, Lina Schwarz, Daria Banfi Malaguzzi Valeri, Olga Visentini, su processi di sviluppo dell’editoria e della cultura magistrale tra Otto e Novecento.
Si distinsero fondate riflessioni sull’epistemologia della letteratura per l’infanzia specie con i saggi Lo spazio del leggere come crocevia di relazioni (2000) e in La letteratura per l’infanzia tra questioni epistemologiche e istanze educative (2002) e con la corposa monografia Sulla letteratura per l’infanzia (2003). In questi studi portò a compimento la distinzione relazionale tra autore, testo letterario e lettore, definita «relazione triadica».
Renata Lollo giunse così a chiarire ruoli e responsabilità diverse assegnate all’adulto nella veste di autore e di educatore e al bambino nella veste di fruitore attivo del testo e di lettore consapevole. Nel contempo attribuì uno spazio non autoreferenziale all’opera letteraria in quanto depositaria di qualità contenutistiche e formali. Esse spingono a individuare l’invisibile custodito dalla parola che diviene anche messaggio educativo e ricerca di un Oltre.
Questo faro ha illuminato l’acuta profondità della riflessione di Renata Lollo, le ha permesso di definire un metodo rigoroso di ricerca e di mettere a disposizione della comunità scientifica una ricchezza di doni che chiedono di essere coltivati ulteriormente. Sostenuta da una fede tanto profonda quanto discreta, ha portato avanti il suo magistero con limpida e salda onestà, sempre anteponendo i bisogni di studenti e allievi anche alle sue difficoltà fisiche, presenti negli ultimi anni. La sua rettitudine, il suo rigore scientifico e il suo sguardo sensibile restano nei cuori di chi l’ha conosciuta.
* docente di Letteratura per l'infanzia, facoltà di Scienze della formazione