«È la relazione virtuosa tra formazione, ricerca ed assistenza che da sempre contraddistingue i programmi e le attività della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica ed è questa la caratteristica che presentiamo relativamente ai nostri corsi di laurea magistrale», ha esordito così il professor Claudio Grassi, ordinario di Fisiologia e vice preside della facoltà di Medicina e chirurgia, campus di Roma, in apertura del dialogo in diretta di martedì 21 aprile dedicato ai Corsi di laurea magistrali nella giornata conclusiva dell’Open Week dell’Ateneo. Del resto «formazione» e «competenze» sono fondamentali per la ripartenza dell’Europa, come ha ribadito il pro rettore vicario Antonella Sciarrone Alibrandi nel corso del “WebinCatt: Ripartire con l’Europa” promosso dalla Community Alumni dell’Ateneo a chiusura del #FestivalUnicatt che nella giornata di martedì 21 aprile ha raggiunto 17.550 persone, totalizzato 1.000 interazioni e avuto 2.900 spettatori.
«L’alta qualità della ricerca anche grazie alla sinergia tra facoltà e la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, fa sì che la tradizionale attenzione della facoltà alla formazione, anche attraverso le attività di tirocinio e tutoraggio, rafforzi l’attenzione particolare ai temi della didattica», ha proseguito il professor Grassi. Questo perché «l’Università non è luogo di trasferimento del sapere ma di produzione».
La giornata è stata dedicata alla presentazione dei Corsi di laurea magistrale in Biotecnologie per la Medicina Personalizzata, Scienze infermieristiche e ostetriche e Scienze riabilitative delle professioni sanitarie.
«Nella nostra facoltà - ha concluso il vice preside - si respira un profilo internazionale, particolarmente nei Corsi di Medicine and Surgery, grazie ai programmi Erasmus e di stage internazionale e alle preziose collaborazioni con altri Atenei, uno fra tutti la Thomas Jefferson University con la quale abbiamo stretto un importante accordo per il “double degree”. Tutto ciò fa sì che il tasso di placement dei nostri laureati sia elevato, a dimostrazione di una buona qualità della didattica negli anni di corso e nella visione degli sbocchi professionali».
Il talk è stato moderato da Michele Faldi, direttore dell’Offerta formativa, promozione, orientamento e tutorato dell’Ateneo che, dopo la presentazione del professor Grassi, ha dato la parola a Lorenzo Cecchi, direttore della Sede di Roma, per illustrare le attività e gli spazi del campus romano, la collaborazione e integrazione, in totale sicurezza in questo particolare periodo, con il Policlinico Gemelli e le ultime innovazioni per garantire nei mesi la didattica e le attività di tirocinio nelle necessarie restrizioni dovute all’emergenza sanitaria.
E la situazione complessa che sta vivendo il Paese ha fatto da sfondo alla tavola rotonda conclusiva delle sei giornate del #FestivalUnicatt. Circa 200 gli spettatori collegati in streaming per ascoltare Alberto Quadro Curzio, emerito di Economia Politica all’Università Cattolica, e Valeria Miceli, Policy Coordinator - Economic and Financial Policies Cabinet of President Von der Leyen. Coordinati da Antonella Sciarrone Alibrandi hanno cercato di fornire la loro chiave di lettura per comprendere quale strada percorrere per ripartire a livello europeo.
Un aspetto è emerso chiaramente: l’importanza della sinergia tra i diversi attori europei. Secondo il professor Quadrio Curzio l’Europa ha a disposizione tre arnesi per rispondere ai pericoli di una crisi economica: la Banca centrale europea, la Commissione europea e la Banca europea degli investimenti. «Con questi strumenti gli effetti economici della pandemia si possono superare agevolmente. Resta un aspetto fondamentale: ogni singolo stato deve assumersi le proprie responsabilità, quindi bisogna trovare dei punti di consenso».
Valeria Miceli ha invece raccontato la sua esperienza presso il gabinetto della presidene Ursula Von der Leyen illustrando le misure messe in campo dalla Commissione europea per supportare i singoli stati nella lotta al Covid-19 sia a livello sanitario, aiutando nella distribuzione dei dispositivi medici, sia a livello socio-economico, come la sospensione delle regole del Patto di stabilità.
Tuttavia è evidente che la situazione complessa rende necessario interventi economici di emergenza. E a tal proposito il professor Quadrio Curzio, più che paralre di un nuovo piano Marshall per l’Europa, ha rilanciato la sua idea, proposta in varie sedi, di un Piano Delors-Draghi. Questo significa, ha osservato l’emerito di Economia politica, «mettere insieme tre tipi di politiche: la politica del mercato unico, costruita dal primo presidente della Commissione europea Jacques Delors; la politica monetaria della Banca centrale europea, portata a maturità completa da Mario Draghi. A queste va aggiunta una politica infrastrutturale europea che va però rafforzata nel suo impianto. Se la Banca europea per gli investimenti mettesse in atto grandi risorse potrebbe sostenere il piano di Ursula Von der Leyen su industria, infrastrutture, innovazione e istruzione. Perché alimentare i consumi da solo non basta».