Il Covid-19 ha accelerato l’apprendimento degli alfabeti tecnici provenienti dal mondo digitale in tutti i contesti di vita, dalla famiglia alla scuola al mondo del lavoro. Ora è fondamentale fare il passaggio agli alfabeti linguistici e culturali, altrimenti i cambiamenti che abbiamo intrapreso saranno destinati a esaurirsi. E su questo l’università ha molto da dire, soprattutto un ateneo come l’Università Cattolica dove lo studio della pedagogia e della psicologia hanno una tradizione antica che arriva dal suo fondatore Padre Gemelli.
Questa in sintesi è la sfida emersa dalla tavola rotonda “I nuovi soggetti nel cuore della realtà” che ha concluso la quarta giornata del #FestivalUnicatt venerdì 17 aprile, una giornata che ha contato durante le dirette live 54.856 persone raggiunte, 5.103 interazioni e 10.218 spettatori.
Al centro sono state le presentazioni delle facoltà di Scienze della formazione e Psicologia, le discipline che si interrogano sull’uomo e sul suo divenire e che sono state rappresentate durante il talk in diretta da Emanuela Confalonieri, docente di Psicologia dello sviluppo, Pier Cesare Rivoltella, docente di Tecnologie dell'istruzione e dell'apprendimento, e Stefano Besana, Digital & Future of Work Lead at EY e alumnus unicatt, moderati da Michele Faldi, direttore Gestione Offerta formativa, promozione, orientamento e tutorato.
Capacità di adattamento, ripensamento dei modelli organizzativi, intenzionalità nella relazione e nel raggiungimento degli obiettivi, flessibilità spazio-temporale, flip learning. Questi sono i vocaboli dell’era che ci attende che i docenti hanno sottolineato, ciascuno nel suo ambito di ricerca e con cui sarà importante familiarizzare.
Nel talk della mattina il preside della facoltà di Scienze della Formazione Luigi Pati ha riassunto l’idea e le proposte che animano i sette corsi di laurea magistrale presenti su tre sedi dell’Ateneo: si va dai classici corsi in pedagogia e filosofia, a quelli dedicati alla disabilità e alle scienze motorie per arrivare a quelli di più recente attivazione su formazione delle risorse umane, media education e servizi ai minori.
«Una facoltà - ha affermato il preside Pati - che persegue l’educazione e la formazione della persona sotto il segno della progettualità e dell’attenzione al futuro. Le vicende a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni spingono a rafforzare la convinzione che l’educazione e la formazione si presentano come chiave di volta per costruire il futuro. Senza educazione e senza formazione, qualsiasi tentativo per costruire un mondo migliore di quello presente è condannato all’insuccesso. In questa luce, la facoltà di Scienze della formazione negli ultimi decenni ha valorizzato il “protagonismo” dei giovani proponendo attività esperienziali che li abilitano a divenire “costruttori di conoscenza”».
Con lui Domenico Simeone, coordinatore delle attività di tirocinio, che ha presentato il peso e il valore che queste attività hanno nel piano di studi poiché consentiranno agli studenti di approfondire concretamente, attraverso il coinvolgimento in prima persona, elementi cruciali per una maggiore comprensione delle caratteristiche del lavoro educativo sul campo. Presenti anche Dario Cipani, docente di educazione fisica, e Pierpaolo Triani, docente di Didattica generale.
«Vogliamo intercettare le domande del momento guardando cosa chiede il mondo esterno e quale tipo di psicologo richiede». Sono le prime parole del preside della facoltà di Psicologia, Alessandro Antonietti, presentato dalla psicologa del lavoro e delle organizzazioni Laura Galuppo.
Chi si iscrive a Psicologia in Cattolica in una delle due sedi di Milano e Brescia ha di fronte non solo la scelta tra i 5 corsi magistrali ma un sistema di lauree progettate in sincronia» - ha aggiunto il preside - che spaziano dall’ambito clinico a quello della promozione della salute, dalla psicologia dello sviluppo, a quella del benessere e delle organizzazioni. Il tutto in un ambiente di apprendimento che offre laboratori, esperienze pratiche, opportunità che integrano il piano di studi e le soft skills necessarie.
Valori riconosciuti anche a livello internazionale, come testimoniano la classifica QS Ranking che nel 2020 ha collocato la Facoltà tre le prime 3 in Italia e tra le prime 150 nel mondo, e i dati del placement secondo cui l’80% dei laureati in Psicologia della Cattolica lavora entro tre anni.
E proprio per preparare lo studente al mondo del lavoro Claudio Bosio, docente di Psicologia dei consumi e del Marketing, ha spiegato l’importanza di pensare a quella dello psicologo come una professione al plurale che può sfociare in diversi percorsi lavorativi e consigliato di progettare con fiducia interpretando i mondi che si stanno affacciando.
Per raccontare le opportunità di studio all’estero è intervenuta Livia Cadei, docente di Pedagogia generale, mentre Maria Luisa Gennari, docente di Psicologia Clinica, ha raccontato il mondo del post laurea attraverso il tirocinio, l’esame di stato e l’accompagnamento al mondo del lavoro grazie a una sorta di “carta di identità professionale” con le proprie competenze.