Come far ripartire l’economia dopo l’emergenza Coronavirus? Secondo Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano e alumnus dell’Università Cattolica – intervenuto al #FestivalUnicatt, l’evento interamente online di orientamento e cultura dell’Ateneo in programma nella settimana dal 14 al 21 aprile - «finché non ci sarà un vaccino il distanziamento sociale è lo strumento più efficace per evitare il contagio. Questo significa che ci saranno comparti della nostra economia che partiranno molto avanti nel tempo, e tra questi penso a food service e ristorazione, e a tutti i luoghi di assembramento, come i cinema. Di questo dobbiamo prendere atto».
Per il presidente del consorzio «è indispensabile che le famiglie abbiano nelle tasche i danari per non smettere di acquistare e consumare, perché se questo dovesse accadere andremo incontro alla più grande crisi economica che l’uomo ricordi».
Bertinelli fa notare che «siamo in un momento straordinario e ci vogliono misure straordinarie». Quali? «Fare avere liquidità a fondo perduto sui conti correnti delle famiglie per poter continuare a consumare; e d’altra parte sostenere gli imprenditori perché non distruggano la loro capacità produttiva. Se quando avremo il vaccino ripartiranno i ristoranti ma non ci sarà più il cuoco e il cameriere perché l’imprenditore non avrà più soldi per mantenere gli affidi sui suoi impianti, non avremo più la capacità produttiva per poter ripartire».
La ricetta del presidente del Parmigiano Reggiano è chiara: «Dare liquidità perché la ripartenza avvenga e aprire progressivamente i comparti che possono garantire sicurezza con procedure di distanziamento sociale. Chi riaprirà alla fine dovrà essere chi viene maggiormente sostenuto perché i suoi impianti produttivi siano conservati».
Bertinelli ha anche fatto riferimento allo stile di comunicazione adottato dal Consorzio in questa emergenza: «Usando uno stile semplice, vero, facendo riprese con iPhone nei campi e nelle stalle abbiamo detto: “Le nostre case sono i caseifici, perché il Parmigiano Reggiano si fa tutti i giorni e noi rimaniamo a casa rimanendo nei caseifici. Stai tranquillo, ci impegniamo a farti arrivare sulla tavola il nostro prodotto senza accalcarti nei supermercati, perché è un bene che non può mancare come il pane”. Questo è un modo coerente di fare marca, comunicando il tuo impegno sociale a chi fa parte dei tuoi valori, la tua comunità. Che è una cosa diversa dal fare beneficienza. Il Parmigiano ne ha fatto un programma strutturato in tutti gli ospedali dell’Emilia Romagna, ma un conto è fare beneficienza, un altro conto è fare comunicazione di marca facendo base sui nostri valori, che in questo momento significa responsabilità verso la comunità».