di monsignor Claudio Giuliodori *
Le considerazioni di questa lettera meritano di essere approfondite per mettere meglio a fuoco come possiamo aiutare noi stessi e le nuove generazioni ad evitare i cortocircuiti valoriali o, secondo l’immagine odierna, i morsi velenosi di certe tendenze culturali del nostro tempo.
Come Ateneo cattolico preposto all’alta formazione dei giovani possiamo aiutare noi stessi e le nuove generazioni a evitare i cortocircuiti valoriali o, secondo l’immagine proposta dalla liturgia di oggi, i morsi velenosi di certe tendenze culturali del nostro tempo.
Questo compito rientra nel contributo al “discernimento vocazionale” che la Chiesa intende offrire alle nuove generazioni in vista del prossimo Sinodo. Proprio in questa settimana si sta svolgendo a Roma il “Sinodo dei Giovani” in vista della Giornata Mondiale della Gioventù che sarà celebrata domenica prossima con la liturgia delle Palme e in preparazione al Sinodo dei Vescovi di ottobre.
La preparazione del Sinodo si è rivelata una grazia speciale anche per il nostro Ateneo e ci ha provocato a riflettere sulle modalità concrete attraverso cui accompagniamo i giovani a una maggiore consapevolezza dei doni ricevuti e delle possibilità di realizzazione della loro vita non secondo logiche egoistiche e materialistiche, ma in una visione ricca di valori e di spiritualità.
Dopo le riflessioni e gli approfondimenti fatti lo scorso anno, ora stiamo raccogliendo in un volume una quarantina di contributi che illustrano la ricchezza delle esperienze, o meglio, delle buone pratiche che si realizzano nel nostro Ateneo. È un lavoro di autoconsapevolezza e di riflessione critica sul nostro vissuto concreto “con” e “per” i giovani che si aggiunge alle pregevoli e importanti attività scientifiche realizzate con il Rapporto giovani e con le ricerche curate da tanti docenti e gruppi di lavoro del nostro Ateneo.
È il modo con cui contribuiamo alla riflessione della Chiesa, non solo dall’esterno fornendo alti contributi scientifici, ma dall’interno sentendoci parte viva di questa straordinaria avventura comunitaria che ci vede tutti impegnati ad aiutare le nuove generazioni a discernere la volontà di Dio sulla loro vita. Come dice il Papa ai giovani nel Messaggio per la Giornata che si celebrerà domenica: «È necessario aprire spazi nelle nostre città e comunità per crescere, per sognare, per guardare orizzonti nuovi! […] Spalancate le porte della vostra vita! I vostri spazi e tempi siano abitati da persone concrete, relazioni profonde, con le quali poter condividere esperienze autentiche e reali nel vostro quotidiano […] Voi giovani avete bisogno di sentire che qualcuno ha davvero fiducia in voi: sappiate che il Papa si fida di voi, che la Chiesa si fida di voi! E voi, fidatevi della Chiesa!».
Con il medesimo affetto oserei dire a voi cari studenti: l’Università Cattolica si fida di voi! E voi, fidatevi dell’Università Cattolica!
* assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica. Il testo integrale dell’omelia tenuta il 20 marzo 2018 in aula magna nel corso della celebrazione eucaristica in preparazione alla Pasqua