Immaginate un futuro prossimo in cui potranno essere evitate radiografie durante e dopo il trattamento ortodontico. È uno degli scenari possibili degli studi del dottorando Edoardo Staderini, romano, prossimo ai 27 anni, laureato in Odontoiatria alla sede di Roma dell’Università Cattolica.
Edoardo, a settembre 2016, si è recato per quattro mesi in Danimarca per conseguire il corso di perfezionamento in Ortodonzia. Durante il soggiorno, ha apprezzato le innovazioni tecnologiche all’interno del dipartimento. «Sono rimasto così affascinato che ho chiesto di rimanere un mese oltre il termine del corso per sviluppare un progetto di ricerca con il dipartimento di Ortodonzia. Al rientro in Italia, ho superato il test di ammissione per il dottorato di ricerca all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma» racconta.
Da ottobre 2017 a marzo 2018, ha ricevuto un grant per giovani ricercatori per recarsi sei mesi all’Università di Aarhus e proseguire lo studio, che è confluito in un progetto di dottorato in co-tutorship ufficiale tra i due Atenei.
E adesso la “Zegna Scolarship” ha finanziato il dottorato di ricerca che sta svolgendo all’Università Cattolica del Sacro Cuore, in co-tutela con l’Università di Aarhus, da svolgere sei mesi in Danimarca e sei mesi a Roma. «Il Dipartimento di Ortodonzia dell’università danese rappresenta uno dei poli di riferimento nell’ambito dell’ortodonzia e della medicina “4P” (predittiva, preventiva, personalizzata e partecipativa)» spiega Edoardo.
«Avvalendosi delle tecnologie 3D a disposizione, il medico odontoiatra potrà prospettare al paziente le conseguenze dell’atto terapeutico, scegliendo delle cure rispettose dei suoi bisogni. L’equipe medica potrà pianificare la quantità e la tipologia di movimento dentale in relazione all’anatomia del paziente (posizione dei denti, spessore dell’osso corticale alveolare)».
Secondo il giovane ricercatore, il potenziale suggestivo della ricerca apre le porte a scenari clinici nei quali radiografie durante e dopo il trattamento ortodontico potranno essere evitate, qualora venga richiesto un esame 3D pre-operatorio. L’età pediatrica della popolazione avvalora la necessità di ridurre gli esami a ciò che può sensibilmente migliorare la qualità della vita di chi soffre, alleviandone la sofferenza e ripristinandone lo stato di salute.
«La “Zegna Scolarship” rappresenta un’immensa opportunità per realizzare degli studi volti a fornire al paziente le migliori terapie per la sua salute e sviluppare delle sinergie scientifiche con le migliori università europee» conclude Edoardo, che ha partecipato a Trvero (Bi) ai festeggiamenti per i primi cinque anni di borse di studio Zegna. E, dal giorno della sua laurea nel 2016, si è dato tre traguardi professionali: erogare servizi di standard qualitativo elevato; acquisire competenze nell’ambito della ricerca scientifica; confrontarsi con docenti e colleghi in Italia e all’estero.