La letteratura come passione, come vita, come strumento per favorire la conoscenza e la divulgazione del sapere, come metodo per capire i fatti della vita, la natura umana, il nostro destino di esseri affascinati dalle storie. La letteratura anche come una buona lezione di giornalismo.
Sono questi alcuni spunti di riflessione emersi dalla presentazione del libro di Luigi Sampietro, La passione della letteratura, finalista del Premio Viareggio per la Saggistica, che si è svolta a chiusura del corso di Storia del giornalismo, tenuto da Damiano Garofalo nella facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere.
Il volume, ha spiegato il professor Garofalo dando il via al dibattito, raccoglie un'ampia scelta di articoli scritti da Sampietro - docente all’Università degli Studi di Milano, tra le più autorevoli voci della cultura italiana e tra i maggiori esperti del mondo letterario anglo-americano - e pubblicati nell’arco di 25 anni sul supplemento culturale de il Sole 24 Ore.
«Ci sono professori che hanno concentrato la loro attività sulla produzione di saggi accademici, altri che hanno fatto dell’insegnamento nelle aule la loro unica vocazione: nel caso di Sampietro i circa centocinquanta articoli sono una sorta di “lezione pubblica” per raccontare la cultura a un pubblico non specialistico», ha affermato Stefano Salis, responsabile della redazione Commenti del Sole 24 Ore, esperto di editoria e letteratura e autore della premessa al volume di Sampietro. Del resto, ha aggiunto Salis, «questa è stata l’idea vincente dei fondatori del Domenicale: creare un inserto culturale che, per attirare i lettori del principale quotidiano economico nazionale nel giorno in cui le borse erano chiuse, li guidasse alla scoperta di letteratura, arte e cinema affidandosi alle preziose e suggestive indicazioni di esperti».
Nel suo intervento il professor Arturo Cattaneo, direttore del Centro di Ricerca sulla Cultura e Narrazione del Viaggio (Cenvi), ha posto l’accento sul fatto che oggi sono pubblicati tanti libri ma mancano gli strumenti per interpretarli. Per questo motivo ha citato un saggio in cui Luigi Sampietro, in un elogio della lettura, si definiva “lettore di professione”, senza sapere che sarebbe diventato “scrittore di professione”, votato alla letteratura e alla sua importanza.
Dalla lettura dei vari saggi, infatti, emerge che la letteratura s’insinua in tutte le fasi della vita, consola, dà forza. Con un linguaggio accattivante, dotto ma sempre comprensibile, la prosa giornalistica di Luigi Sampietro accompagna il lettore alla scoperta dei classici e delle nuove voci della letteratura anglo-americana per comunicare quale ricchezza arrivi al cuore dell’uomo dalle pagine dei romanzi e dai versi delle poesie.