«Il coronavirus non è mutato: ha sempre la stessa virulenza e patogenicità, dobbiamo quindi essere in grado di rispondere con la stessa serietà che abbiamo adottato finora. Ora dobbiamo riaprire le scuole, motore di civiltà e di crescita del Paese, anzitutto limitando la circolazione del virus al di fuori delle scuole e poi, all’interno di esse, con stretti e precisi protocolli, continuando nella strada della serietà, della collaborazione e dell’evidenza scientifica. Diversamente, i virus vincono». Così il professor Walter Ricciardi, docente di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica e presidente della World Federation of Public Health Associations (WFPHA), nell’incontro “Il futuro dei sistemi sanitari dopo la pandemia” che si è svolto nella quarta giornata del Meeting per l'Amicizia fra i Popoli in programma al Palacongressi di Rimini dal 18 al 23 agosto.
«La chiave principale nella gestione dell’emergenza sanitaria in Italia – ha proseguito il professor Ricciardi - è stato il recepimento dell’importanza di decisioni basate sull’evidenza scientifica da parte dell’intero Governo e di tutta la popolazione, decisioni drastiche che hanno potuto limitare la riproduzione e il passaggio su tutto il territorio nazionale delle scene terribili che abbiamo visto nei primi giorni in alcune zone del Paese. In questi mesi la collaborazione con alcuni Paesi europei, in primis con la Germania, è stata molto importante per l’intera Europa: ciò ha fatto sì che alcuni governi si siano adoperati per tempo e bene, cosa che purtroppo non è accaduta in altri Paesi dell’Unione».
«La cosiddetta “prima ondata” non è ancora terminata - ha concluso Ricciardi - abbiamo per ora appiattito la curva dei contagi, ma finché non debelleremo il virus con un vaccino o con una cura specifica occorre ancora applicare le misure fondamentali: distanziamento sociale, uso delle mascherine e igiene delle mani e degli ambienti. Non ci può essere sviluppo economico se non c’è sicurezza sanitaria».
Fra i temi affrontati nel dibattito sulle sfide che Covid-19 ha lanciato all’umanità il futuro dei sistemi sanitari nazionali, il ruolo della medicina territoriale e degli ospedali, la ricerca di un vaccino e di una cura per la nuova malattia, i cambiamenti organizzativi e sociali che ogni Paese nel mondo dovrà affrontare nel prossimo periodo.
Al dibattito, introdotto da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, e moderato da Luigi Caimmi (Meeting Salute), hanno partecipato anche Paul Barach, professor Wayne State University e Lecturer Thomas Jefferson University, Tim Eckmanns, Head of the Unit Healthcare-associated Infections, Surveillance of Antibiotic Resistance and Consumption (Robert Koch Institute), Luis Eugenio de Souza, professore di Salute pubblica all'Università di Bahia.