Un’occasione per cinque ragazze praticanti della scuola di giornalismo di Almed di vedere da vicino il complesso dispositivo di comunicazione della macchina meravigliosa del Festival di Sanremo.
Con loro si produce TgMag per il blog Magzine, disponibile sui canali Facebook e YouTube, e si realizzano anche contenuti radiofonici in podcast per Podcatt, la radio dell’Università.
Il team si compone di Giulia Di Leo, Lisa Semilia, Serena Cauzzi, Chiara Martinoli e Angela Buscaino.
Ecco il loro diario di bordo, appunti per chi volesse come loro seguire la settimana della canzone nella città dei fiori.
Lisa: ho deciso di venire al festival per fare pratica e qui ho lavorato moltissimo su diversi fronti, non solo il tradizionale modo di scrivere ma ho curato interviste, creato video, campagne sui socia. In più ho potuto sperimentare il lavoro di team, senza contare il fatto che ho conosciuto molti colleghi giornalisti.
Serena: qui si ha modo di fare pratica, è una esperienza gratificante, molto formativa, si costruiscono relazioni con persone davvero molto diverse e spesso si diventa anche amici.
Chiara: è possibile che i primi giorni risultino difficili e spiazzanti, se non hai un altro collega, e sei solo. Devi trovare un tuo modo di lavorare in questo ritmo frenetico, però ci si adatta e si impara in fretta e ci si inserisce subito nel ritmo e intuitivamente si capisce come lavorare al meglio.
Angela: l’attività che più mi gratifica è quella di ascoltare le interviste e capire la personalità degli artisti. Simone Cristicchi mi ha impressionato per il suo impegno sociale. In conferenza stampa ha presentato un documentario sulla felicità. Un altro incontro ricco e interessante è stato con uno dei vocal coach che ci ha spiegato come si preparano gli artisti.
Chiara: forse Sanremo è da fare almeno due volte, l’esperienza aiuta a selezionare le cose più importanti e a non perdersi. Gli artisti giovani, per esempio, sono più facili da avvicinare, i loro manager sono più disponibili a concedere tempo, coi big bisognerebbe trovare un modo per avvicinarli maggiormente.
Lisa: la vita notturna è intensa, si trova in giro gente fino alle 4 o alle 5 di mattina. È il clima del festival che in una realtà molto più piccola di Milano si rivela molto più vitale, non me lo aspettavo.
Serena: potresti stare sveglio ventiquattro ore e avresti sempre da fare.
Giulia: io tornerei ancora. Ogni anno è diverso anche se cambiasse il conduttore avremmo altre cose da raccontare. La conduzione di Sanremo di Baglioni non ha mai preso il volo, è sempre rimasta un po’ imbrigliata, Carlo Conti era riuscito a fare una edizione diversa per ogni anno dei suoi tre.
Angela: Baglioni è stato coerente ha dato spazio alla musica. Si parla di Fiorello ma io non credo che lui mai si lascerà coinvolgere, non aspira a questo tipo di popolarità che viene da un programma molto istituzionale.