Alexandru Marchis, è un dottore di ricerca dell’Università Cattolica e da anni rappresenta l’Ateneo di largo Gemelli a UniLion, che ha sede a Bruxelles. UniLion è un network informale tra più di 40 liaison offices in rappresentanza di più di 150 università in tutta Europa. Dal 22 ottobre 2019 Alexandru ne è diventato il Segretario Generale.
Come è arrivato a questo ruolo? «Ho studiato Economia in Romania e ho frequentato due master, uno dei quali In European Studies and Global Affairs. Nel 2015 ho conseguito il Dottorato di Ricerca presso la scuola di Dottorato Agrysystem dell’Università Cattolica. Dopo la laurea, ho iniziato a lavorare per il Ministero dell’Agricoltura in Romania e nel 2005 ho iniziato l’attività diplomatica come addetto per l’agricoltura alla Rappresentanza permanente di Romania all’Unione europea. Collaboro con l’Università Cattolica dal 2010, anno in cui ho deciso di uscire dall’attività pubblica e intraprendere una carriera negli European Affairs a Bruxelles».
E poi? «Parallelamente alla collaborazione con l’Università Cattolica ho svolto attività di consulenza strategica per aziende pubbliche e private nell’area dell’Agricoltura, del Food e delle Politiche Biomediche. Tutte queste diverse attività hanno contribuito a sviluppare in me una buona competenza nei processi di politica internazionale (EU e UN) e nella collaborazione con gli enti pubblici e privati. Il mio lavoro di consulenza strategica si focalizza su progetti riferiti alla ricerca e all’innovazione; supporto allo sviluppo delle politiche e rafforzamento della capacity».
Che attività svolge per l’Università Cattolica a Bruxelles? «Innanzi tutto il mio percorso si è sviluppato in collaborazione con Opera Research Centre, del campus a Piacenza. Con alcuni colleghi abbiamo promosso i risultati della loro ricerca a livello europeo e tra le Istituzioni europee che si occupano di policy making. Abbiamo avuto anche un buon successo nella promozione della Cattolica come partner dei progetti di ricerca Horizon 2020 nelle tematiche dell’Agricolture, Food e Bioeconomy. Col passare del tempo, la mia collaborazione con l’Università Cattolica è diventata un supporto al lavoro della Funzione Ricerca in attività legate all’Innovation policy in Europa».
In particolare? «Attualmente, a Bruxelles il lavoro si focalizza sul facilitare il dialogo tra l’Università Cattolica, l’Unione Europea e il Parlamento Europeo e le altre organizzazioni e piattaforme interessate nelle attività di ricerca e innovazione. Uno degli obiettivi è promuovere i risultati dei ricercatori dell’Università cattolica a un livello internazionale ma anche tenerli informati sugli ultimi rilevanti sviluppi politici a livello europeo. In più un’altra grande parte di lavoro si concentra sul costruire dialoghi e collaborazioni, nel contesto di Horizon 2020 e altri programmi simili, con altre università ed Enti di Ricerca».
Cos’è UniLion? «UnILiON (Universities Informal Liaison Offices Network) è un network informale tra più di 40 liaison offices in rappresentanza di più di 150 università in tutta Europa, ma anche in Giappone e in Russia. Il network è stato fondato su iniziativa di alcuni uffici che rappresentano alcune università a Bruxelles che hanno deciso di collaborare e condividere gli obiettivi raccogliendo le informazioni e ingaggiando dibattiti sulla politica di innovazione e Ricerca europea. Il network è una piattaforma di scambio dove i partecipanti condividono informazioni, creano collaborazione e agiscono da moltiplicatori di informazioni nei confronti delle organizzazioni rappresentate».
Quali sono i principali obiettivi in questo nuovo ruolo di Segretario Generale a UniLion? «Il Segretario Generale di UniLion viene eletto dai suoi membri basandosi su elementi proposti secondo una strategia. Proponendo la mia candidatura, ho suggerito ai membri del network tre pilastri: un maturo e consolidato network; effettiva collaborazione e cooperazione; accreditare UniLion come stakeholder rilevante nell’innovazione e nella ricerca europea. Data l’eccellenza e il potenziale per la collaborazione tra università che sono parte di questo network dinamico, ci sono crescenti aspettative da parte degli stakeholders e delle istituzioni europee. Credo che la sfida più grande per il mio mandato sia organizzare le attività di questo giovane network per crescere e rispondere sempre più adeguatamente e per tempo alle sfide attuali. Grazie all’energia e al lavoro di tutti i membri, che dedicano tempo e fatica al funzionamento del network, sono sicuro che diventeremo un punto di riferimento a Bruxelles nel prossimo futuro per rispondere alle sfide dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione in Europa».