di Carlotta Confuorto *
È stato necessario adattarsi all’inizio del mio Charity Work Program in Bolivia: al freddo, ai costumi, ad essere io “quella diversa”. Ho dovuto accettare che qualcuno non si fidasse o si approfittasse di me solo per il colore della mia pelle. Poi, dopo il primo momento, è subito scattato l’amore per questa fantastica terra.
Bambini dolcissimi, credenze vive e una cultura pulsante mi hanno permesso di entrare nel vivo di questa incredibile esperienza. È stato un mese di scambio di conoscenze e affetto davvero straordinario.
Io e la mia compagna di viaggio di giorno lavoravamo al Centro Riabilitativo Mario Parma e soggiornavamo nella parrocchia di Munaypata. La vita parrocchiale è stata molto attiva e ci ha permesso di non limitare la nostra esperienza unicamente al lavoro da svolgere al Centro ma di frequentare attivamente anche la mensa dei bambini, conoscendo le parrocchie vicine, il collegio di bambini accanto alla nostra abitazione e l’asilo delle hermanas.
Il “Mario Parma”, dove lavoravamo di giorno, è un centro di riabilitazione neurologica per bambini. Mettere in pratica ciò che ho sempre e solo studiato dai libri, con uno staff di supporto e dei professionisti come guida è stata un’esperienza un po’ preoccupante all’inizio ma realmente bella e stimolante.
Penso che questo genere di situazioni non possano che aiutare una persona, nutrirla dall’interno e smuovere qualcosa che ti cambierà per sempre. Mi sento di ringraziare enormemente l’équipe del Centro Mario Parma, composta da ragazzi disponibili e affettuosi.
Grazie anche alla parrocchia e alla sua atmosfera di festa, che ci ha permesso di sentirci come a casa. Tornare a casa con il cuore pieno è una sensazione che non ha eguali e la consiglio a tutti.
* 23 anni, di Milano, del corso di laurea magistrale in Psicologia per il benessere: empowerment, riabilitazione e tecnologia positive, facoltà di Psicologia, campus di Milano