Il Quotidiano sanità ha pubblicato un articolo firmato dal professor Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e management dei sistemi sanitari (Altems), sul tema dell’organizzazione in sanità in occasione della prima Conferenza internazionale “Organizing for Health” in programma nella sede di Roma dell’Università Cattolica giovedì 12 settembre

di Americo Cicchetti

L’avanzamento della ricerca in ambito biomedico garantisce oggi alle persone innovazioni tecnologiche e approcci diagnostico-terapeutici sempre più efficaci. Terapie geniche curative, farmaci biologici, dispositivi medici impiantabili, chirurgia robotica associati alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale, stanno cambiando lo scenario nel sistema delle cure, generando promesse per gli operatori sanitari e speranze per tutti noi.
 
Tutta questa innovazione ha un costo e ci si trova spesso a parlare di “sostenibilità” dei sistemi sanitari a livello globale. Il Servizio sanitario nazionale italiano è tra i pochi a livello europeo ad aver mantenuto un’impronta universalistica (“tutto a tutti, dalla culla alla bara”) anche se l’accessibilità ai servizi, ma anche la loro qualità, conosce alti e bassi a seconda delle Regione in cui ci si trova. In realtà, a ben vedere, la variabilità degli esiti – testimoniata anche quest’anno dai risultati del Programma Nazionale Esiti e da diverse iniziative “indipendenti” che informano pazienti e cittadini sulla “qualità” dei luoghi di cura – esiste anche all’interno della singola Regione e, qualche volta, anche all’interno della stessa azienda sanitaria.

Volendo guardare un po’ più a fondo scopriamo che in realtà non si riscontrano correlazioni forti tra quantità di risorse disponibili e esiti di salute. In buona sostanza la variabilità degli esiti clinici solo in parte dipende dal livello di “innovatività” dei farmaci disponibili o dalla presenza più o meno massiccia di robot chirurgici.

È evidente che il “fattore umano” è fondamentale, ma a ben vedere non basta più il “luminare” per ottenere i migliori risultati nelle cure, almeno nella medicina di oggi.

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