In occasione della XXIV Giornata Mondiale della Vita Consacrata, si è tenuto a Roma il convegno Economia a servizio delle forme di vita contemplativa organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
Al convegno, presieduto dal cardinale João Braz De Aviz, Prefetto della Congregazione, ha preso parte anche l’Università Cattolica del Sacro Cuore con la partecipazione del Centro studi sugli Enti Ecclesiastici (Cesen) e del suo direttore Andrea Paolo Perrone, del prorettore vicario dell’ateneo Antonella Sciarrone Alibrandi e del professor Marco Grumo, docente alla facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere nella sede di Brescia.
Il convegno si è proposto come la nuova tappa di una lunga e proficua collaborazione, cominciata con la partecipazione al secondo Simposio Internazionale sulla Gestione dei Beni Ecclesiastici nel novembre 2016 e il contribuito all’elaborazione del documento “Economia a servizio del carisma e della missione. Orientamenti” pubblicato nel marzo del 2018.
Il convegno tenutosi il 31 gennaio e 1° febbraio scorsi, in continuità con i due simposi internazionali dei precedenti anni, ha inteso approfondire la tematica dei beni temporali con l’obiettivo di far acquisire professionalità e recuperare la prospettiva evangelica nell’economia anche da parte delle realtà di vita contemplativa.
Al termine dei lavori, l’Arcivescovo Segretario, monsignor José Rodríguez Carballo, ha sintetizzato i contenuti del convegno intorno a tre concetti chiave: gestione, carisma e comunione.
Le giornate sono culminate nella celebrazione eucaristica presieduta da Papa Francesco nella Basilica di S. Pietro. Al termine della liturgia, il cardinale De Aviz ha sottolineato l’importanza della formazione, ricordando in modo specifico il contributo dell’Università Cattolica nel percorso intrapreso dalla Congregazione per aiutare la vita consacrata a «essere più preparata nella scienza economica» e, nello stesso tempo, a «ritornare alla testimonianza evangelica nel possesso e uso dei beni per poterli amministrare come beni della Chiesa».