Aggiornare il sito del Moma, testare l’esperienza dei visitatori, collaborare ai corsi per gli adulti. È uno stage speciale quello che Maria Malichoutsaki ha iniziato al Museum of Modern Arts di New York, uno dei musei più importanti al mondo. Per la studentessa greca, sempre proiettata a seguire percorsi internazionali, il trampolino di lancio è stato il master in Arts Management dell’Università Cattolica. 

«Sono qui grazie a un internship del master e il mio compito è di tenere quotidianamente aggiornato il sito Moma.org» racconta Maria. «Mi ritrovo a collaborare con svariati professionisti: sviluppatori editori, produttori, designers, fornitori esterni, solo per dirne alcuni, ed è per me uno degli aspetti più stimolanti. Inoltre, sostengo alcuni progetti, raccolgo e organizzo immagini e file media, verifico l’aspetto dei diritti e dei crediti e predispongo le immagini per la produzione web».

Un lavoro che Maria definisce entusiasmante: «Ho l’opportunità di conoscere i diversi aspetti del museo e di partecipare a moltissimi eventi e iniziative. Faccio parte del team che si occupa dei Digital Media. Ogni mattina iniziamo con un breve meeting di coordinamento sulle attività della giornata; un modo molto efficace per condividere responsabilità e informazioni con il resto del gruppo, rafforzato da incontri ancora più estesi in settimana». 

Ma non mancano i contatti con il pubblico del museo. «Partecipo alle attività di gallery user testing, che sono molto interessanti per comprendere l’esperienza dei visitatori. Il programma consente inoltre numerose altre attività, tra le quali, collaborare come Teaching Assistant ai corsi del Moma dedicati agli adulti. Non solo, posso accedere a workshop e a visite che arricchiscono ulteriormente l’aspetto formativo del mio stage».

Essere parte integrante del design dei contenuti per il web e relazionarsi con l’audience a diversi livelli ha permesso a Maria di conoscere a fondo le dinamiche del museo e di mettere in campo le competenze acquisite durante il master. Ma c’è di più. La stagista ha potuto effettuare un viaggio di ricerca finanziato dal museo. «Lavoro e allo stesso tempo aggiorno le mie competenze grazie a specifici training session su cyber security, sui software utilizzati, su rispetto e sicurezza sul luogo di lavoro che il Moma offre».

Un mix di azione e formazione che ha alle spalle un percorso di vita e di studi sempre proiettato lontano da casa. «La mia prima esperienza internazionale risale a quando, a 20 anni, ho trascorso un semestre in Belgio con il programma Erasmus: una vera sfida ritrovarsi in un sistema educativo diverso in un contesto multiculturale» spiega Maria. Da lì, dopo la conclusione degli studi in Grecia, la partecipazione a workshop in Italia o a conferenze internazionali come volontaria. «Ho sempre cercato di cogliere ogni singola chance fino alla decisione di iscrivermi al master dell’Università Cattolica».

Da qui allo stage al Moma il passo è stato breve. «Nel mio settore è fondamentale conoscere le innovazioni delle realtà museali a livello mondiale e una prospettiva internazionale è necessaria per mantenere e accrescere la creatività e tenersi aggiornati sui cambiamenti» dice Maria, in attesa di capire se il futuro le riserverà di lavorare nei musei a New York o a Milano. «Ma intanto lasciatemi godere quest’anno al Moma»