Quale sarà il futuro dell’Europa? Dopo gli esiti delle Elezioni europee, Cattolicanews ha chiesto un commento a caldo ad alcuni docenti dell’Ateneo

di Andrea Boitani *

Due sembrano le letture prevalenti dei risultati delle elezioni europee di domenica: 1) tutto sommato, a livello continentale, non è cambiato granché, nonostante i rimescolamenti all’interno dei singoli paesi; 2) l’avanzata dei sovranisti in Italia e Francia si unisce a un più generale spostamento a destra del voto europeo e questo può determinare conseguenze non prevedibili al momento.

I numeri ci dicono che una maggioranza tra popolari, destre e sovranisti non c’è. Non c’è neppure la maggioranza tra popolari e socialdemocratici, ma questa alleanza può estendersi ai liberali e democratici di ALDE e, forse, ai Verdi, che hanno visto un buon successo in Francia e soprattutto Germania. Resta il fatto che la Commissione e il suo Presidente verranno nominati dai governi dei Paesi membri e, tra questi, si sono rafforzati solo quelli guidati dalle forze sovraniste e di destra, con l’eccezione di Spagna e Portogallo.

A fronte di un Parlamento dove il “centro-sinistra” allargato regge bene si potrebbe avere un governo (leggi Commissione) conflittuale e diviso al suo interno. Si rafforza, inoltre la presa della destra sovranista sul Consiglio europeo, cioè l’organo che presiede a tutte le competenze intergovernative, tra cui quelle cruciali delle politiche per l’immigrazione, per la sicurezza e delle politiche (e regole) fiscali.

* docente di Economia politica nella facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative