«Quest’anno la Summer School si terrà a Lampedusa e vorrei tanto poterci andare». Francesca Ferraro è quasi una “veterana” della scuola estiva in “Mobilità umana e giustizia globale. Il diritto a non emigrare”, avendo partecipato alle edizioni del 2014 a Roca di Melendugno, in provincia di Lecce, e a Castel Volturno, nella terra dei fuochi. E non vorrebbe mancare l’appuntamento dal 18 al 21 luglio nell’isola siciliana, diventata simbolo di solidarietà e di accoglienza.
Il percorso professionale di Francesca è sempre stato all’insegna del sociale: «Avendo frequentato un corso di laurea magistrale in Scienze politiche per la famiglia, i minori e la comunità, ho sempre avuto un particolare interesse per questo settore. Grazie alle lezioni dei professori Laura Zanfrini e Giovanni Valtolina mi sono avvicinata di più al tema della migrazione e la Summer School andava a completare questo interesse».
Tanti i pregi di questa esperienza, che va ben oltre il puro aspetto didattico: «Frequentavamo lezioni la mattina e il pomeriggio, unite a laboratorio e gite fuori porta per conoscere meglio il territorio. Siamo stati in un centro per rifugiati e in zone in mano alla camorra». Francesca ricorda con piacere il lato umano della Summer School: «La cosa più bella è conoscere persone da tutta Italia e interagire con loro, non solo con assistenti sociali come me ma anche con diverse importanti personalità con cui ci si trovava anche al di fuori delle lezioni, per un pranzo o una cena».
«La Summer School non mi ha preparato direttamente ad affrontare quello di cui mi occupo adesso - afferma Francesca, che lavora come assistente sociale nel comune di un piccolo paese in provincia di Verona - ma ha avuto comunque il merito di completare la preparazione che ho ricevuto in università».