Lancette dell’orologio avanti questo fine settimana. Torna l’ora legale. Ma forse potrebbe essere tra le ultime volte che mettiamo mano a orologi e sveglie nell’ultima domenica di marzo per poi riportarli indietro di un’ora nell’ultima di ottobre.
Infatti proprio in questi giorni è arrivata la decisione del Parlamento Europeo di abolire dal 2021 l’ora legale. Ma quali sono gli effetti sul sonno e sulla nostra salute? «Le ricadute sono ancora molto discusse», chiarisce Davide Quaranta, dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia della Fondazione Policlinico Gemelli.
Professor Quaranta, partiamo dal sonno. «La premessa iniziale da fare è che ogni persona ha i suoi ritmi fisiologici. Pertanto, quelli che tendono ad andare a letto tardi la sera si adattano peggio alla transizione primaverile e risentono il peso delle giornate più lunghe. Si verifica insomma un ritardo di fase, per dirla scientificamente. Quelli che invece si svegliano presto la mattina patiscono maggiormente il cambio autunnale perché poco avvezzi al buio mattutino».
E sulla salute quali sono gli effetti? «A tal proposito la letteratura scientifica annovera diverse ricerche. Ma è difficile trarre indicazioni conclusive. Per fare qualche esempio alcuni studi parlano di conseguenze sull’umore: gli stati d’animo sono peggiori soprattutto nella transizione primaverile, e non in quella autunnale contrariamente a quanto si possa pensare. Ancora: una recente ricerca dell’Università di Ferrara segnala un lieve incremento nel numero degli infarti nella fase successiva alla transizione primaverile. Oppure altri studi indicano aumenti nel traffico e negli incidenti stradali sempre a ridosso dei periodi successivi alle transizioni autunnale e primaverile. Recentemente il British Medical Journal ha pubblicato una meta-analisi passando in rassegna gli studi scientifici più accreditati sul tema. Tuttavia non possiamo parlare esclusivamente di effetti negativi sulla salute».
Come valuta, allora, la decisione del Parlamento europeo? «È evidente che le ricadute dell’ora legale sulla popolazione vanno valutate nazione per nazione, visto che qui entrano in gioco aspetti legati all’aera geografica. Ma in questo caso non sempre si hanno a disposizione controprove scientifiche. Altro discorso, invece, è se questa decisione possa avere un impatto sulla salute pubblica complessiva. In questo caso è anche una questione di politiche energetiche i cui risultati, positivi o negativi, vanno considerati solo sul lungo periodo».