La gioia e la soddisfazione dei premiati e dei loro genitori e amici si percepiva tangibilmente nell’Aula Pio XI in occasione del conferimento del Premio Agostino Gemelli ai laureati dell’anno 2018. L’ufficialità e la solennità della cerimonia, che si è svolta l’11 novembre, era assicurata dalla presenza del rettore Franco Anelli, della prorettrice Antonella Sciarrone Alibrandi, dei presidi di facoltà, dell’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori, dell’assistente dell’Associazione Ludovico Necchi padre Renato Delbono, oltre a tanti premiati senior.
Il Premio, istituito nel 1960 per ricordare il fondatore padre Agostino Gemelli, costituisce un importante riconoscimento a coronamento del percorso di studi universitari e una base prestigiosa per l’ingresso nel mondo delle professioni. Su questi concetti si è soffermato il rettore Anelli, nell’introdurre la cerimonia: «Anche se oggi il futuro può sembrare incerto, col tempo ci si renderà conto che gli investimenti di tempo, energie e denaro degli anni universitari sono stati ripagati. Negli anni della vostra vita in cui vi accingete ad assumere le vostre responsabilità, lo studio e le esperienze qui vissute vi hanno cambiato e aiutato a raggiungere i vostri obiettivi. L’Università Cattolica premia l’impegno dei meritevoli e si occupa degli studenti bravi aiutandoli anche con borse di studio. Insomma agli studenti bravi glielo diciamo!».
Anche quest’anno c’è stato il coinvolgimento dei primi vincitori del Premio (dell'arco temporale che va dal 1986 al 1995) i quali hanno assunto il ruolo di testimoni in grado di ispirare e stimolare le energie e i talenti delle nuove generazioni, quasi in uno scambio intergenerazionale, come ha detto la prorettrice Antonella Sciarrone Alibrandi, in veste di presidente Alumni Cattolica - Associazione Ludovico Necchi, “custode del Premio Gemelli”, richiamando l’importanza della presenza alla cerimonia delle associazioni dei laureati e degli antichi collegiali.
Moderati in modo vivace dal giornalista del Sole 24 ore e alumnus Mauro Mazza sono intervenuti suor Nives Moretto, docente e suora salesiana “con la passione per l’educazione”, Lorenzo Angelini, agronomo e direttore di stabilimento, Elisa Russo, professionista sanitario nel settore della ortognatodonzia, Mauro Savoia, dirigente aziendale, e Chiara Molinari, docente universitaria.
Dai loro interventi si è colta la nostalgia per l’ateneo dove hanno studiato e l’emozione nel rivederne i luoghi. Hanno ricordato gli anni di studio dove hanno incontrato persone, assorbito valori, imparato un metodo di studio e coltivato amicizie che si prolungano nel tempo.
Ai nuovi premiati hanno augurato di essere se stessi, di inseguire i sogni, di coltivare le passioni. Anche di essere felici. Come ha sottolineato il rettore, chiudendo l’incontro, a brillanti neo laureati si può augurare un percorso professionale soddisfacente, di dare senso alla propria vita, ma non è mai capitato di augurare di essere felici. In questa circostanza è successo, con la soddisfazione di coloro che hanno meritato questo premio.