Sono i migliori laureati 2017 delle dodici facoltà dell’Ateneo. Il rettore Franco Anelli li ha accolti nell’aula Pio XI, la sala degli Atti Accademici, in occasione della consegna del Premio Gemelli, ricordando il legame con la Cattolica che consegna alla società i suoi laureati, il suo prodotto più nobile, più della produzione scientifica.
Il rettore ha ribadito ai premiati che «i talenti sono personali ma l’Università ha aiutato a fornire un metodo, una formazione e dei valori» e li ha esortati a «conservare a lungo il ricordo e l’orgoglio di questa giornata, l’affetto verso l’Università e il piacere di tornare in quest’aula degli atti accademici».
Padre Renato Delbono, assistente spirituale dell’Associazione “Ludovico Necchi” ha commentato lo slogan di benvenuto agli studenti “Entrare in una storia per fare la storia”: un modo per fare memoria della storia della Cattolica e dei suoi fondatori e richiamare il servizio educativo dell’Università. «Il senso del Premio, allora, è abitare la storia perché con i vostri talenti questa diventi migliore», ha detto padre Delbono.
All’iniziativa, coordinata da Luca Davi, alumnus e giornalista del Sole 24 Ore, sono intervenuti per una testimonianza quattro Premi Gemelli senior: i manager Paolo Grandi e Pietro Aimetti, il medico Sara De Carolis e la docente Gabriella Menarini. Nei loro interventi sono emersi vari ricordi: i professori, le lezioni, la vita tra i chiostri, l’importanza della cappella Sacro Cuore, la riconoscenza verso le famiglie per la laurea conseguita con qualche sacrificio, l’orgoglio per l’attribuzione del riconoscimento che a qualcuno ha dato anche un’accelerazione alla carriera.
Il prorettore Antonella Sciarrone Alibrandi, presidente di Alumni Cattolica - Associazione Ludovico Necchi, ha ricordato come il premio annoveri tra i vincitori diversi professori della Cattolica: alcuni di loro erano presenti alla cerimonia in veste di relatori di tesi. Una conferma che la staffetta tra generazioni continua.