Il tema della circolazione delle merci è stato cruciale durante la pandemia, tra chiusura delle aziende e vincoli di superamento dei confini nazionali. Una fase, questa, in cui la logistica ha dimostrato con evidenza di essere una parte fondamentale del funzionamento della nostra economia e della nostra società.
«Si tratta di una consapevolezza importante» afferma il professor Francesco Timpano della facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica e direttore del nuovo master in Supply chain management e innovazione digitale (Schmidt), nell’ambito del quale da oggi organizza otto webinar sul tema La supply chain al tempo del Covid.
Un settore strategico con luci ed ombre, professorTimpano… «Settori come la logistica e i trasporti sono vissuti in modo spesso negativo dalla collettività perché i mezzi di trasporto su gomma invadono le nostre autostrade giornalmente e perché le aree logistiche occupano spazi importanti dei nostri territori. Per questi motivi devono intraprendere azioni di riforma importanti verso la sostenibilità. Ma allo stesso tempo, la supply chain è un settore vitale che rende possibile i livelli di benessere attuali. Dai grandi trasporti internazionali, con intere filiere di approvvigionamento che si sono fermate, ai trasporti di città, diventati cruciali in un momento di crescita impetuosa dell’e-commerce (anche nel settore del food), si tratta di gestire processi di cambiamento profondi che sono già in atto in questo settore».
Su quali leve occorrerà agire per attuare un cambiamento? «Un ruolo decisivo lo giocano le risorse umane impiegate. La domanda di figure professionali di qualità in questo settore è crescente e al tempo stesso vanno affrontati con adeguati strumenti normativi i problemi, anche sociali, che talvolta questo settore genera per i bassi livelli salariali tra i profili professionali senza competenze specifiche».
Quali sono le sfide che il manager della supply chain si troverà ad affrontare nei prossimi mesi e con quali gli strumenti? «Il manager della supply chain ha tre sfide davanti: sostenibilità, innovazione tecnologica/4.0 e gestione delle risorse umane. Si tratta di tre sfide importanti. Il settore del trasporto, per esempio, sta sviluppando tecnologie che permettono di utilizzare il metano liquido sulle flotte di autotrasporto. LC3 è un’azienda insediata a Piacenza che utilizza da tempo intere flotte con queste caratteristiche. Recentemente ho potuto vedere un sito di Innocenti depositi fortemente automatizzato dove sono ridotti significativamente i rischi di sicurezza sul lavoro per i dipendenti e dove il processo produttivo è fortemente razionalizzato. Infine, apprezzo sempre molto le aziende che riescono a gestire la flessibilità necessaria in questo settore rispetto ai contratti nazionali di settore più avanzati e si sottraggono al tentativo di una gara al ribasso per l’acquisizione delle risorse umane».
Durante i webinar saliranno in cattedra manager aziendali, alcuni dei quali hanno partecipato all’edizione dello scorso anno del master come “studenti” grazie all’accordo con Federmanager. In che modo l'università può contribuire nel fornire contenuti utili al management della logistica? «Stiamo cercando di farlo nelle due modalità che sono caratteristiche dell’attività universitaria: da un lato la ricerca accademica per dare alle aziende strumenti di valutazione delle alternative migliori sotto il profilo della gestione del business e dall’altro formando risorse umane adeguate sia nei livelli più alti, grazie per esempio al master Schmidt che si occupa di supply chain e innovazione digitale e, dall’altro, partecipando a corsi di formazione superiore (Its) con altri soggetti del territorio piacentino. Una sfida fondamentale per noi».