Sono 46 gli universitari che quest’estate scriveranno una voce nuova nel proprio Cv grazie al Charity Work Program. Il programma di volontariato internazionale promosso dal Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale (Cesi), grazie al contributo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori e ai fondi del 5 per mille da undici anni offre l’opportunità di vivere un’esperienza di volontariato in Paesi in via di sviluppo. Il Charity Work Program si conferma una delle esperienze estive più ambite dagli studenti, come si evince dalle 178 candidature ricevute quest’anno. 

Come emerge dalle testimonianze degli studenti che in questi anni hanno partecipato al programma, il successo dipende soprattutto dalla capacità del Charity Work Program di offrire agli studenti l’opportunità di coniugare crescita personale e formazione professionale: mettersi in gioco in contesti culturali e sociali diversi da quelli abituali, sperimentare la bellezza della solidarietà che prende forma attraverso il dialogo e la vicinanza agli ultimi, toccare con mano l’esistenza di una realtà “altra”; ma anche fare i conti con la propria limitatezza, che si scontra con la grandezza e l’urgenza dei problemi incontrati. 

Tutto questo s’intreccia con l’opportunità di sviluppare competenze professionali che fanno bene al Cv. Non è un caso che nel corso degli anni il Charity sia stato modulato in modo da rappresentare un percorso sempre più coerente con gli studi: numerose destinazioni sono aperte infatti solo a studenti di determinate facoltà, privilegiando percorsi ad hoc sulle discipline insegnate in Ateneo. 

In alcuni di questi casi, per offrire un’esperienza ancora più completa, il periodo di permanenza all’estero è di due mesi. Secondo il professor Marco Caselli, direttore del Cesi, «il Charity Work Program è un’opportunità preziosa che permette ai nostri studenti di toccare con mano la possibilità di mettere al servizio degli altri e del bene comune le abilità e le competenze apprese e sviluppate nelle aule universitarie, coniugando solidarietà e gratificazione professionale».

Mentre prosegue l’allargamento del programma a neolaureati e iscritti a master, dottorati e scuole di specializzazione, anche quest’anno il Charity Work Program promuove nuove destinazioni e nuove partnership con Ong e Onlus che lavorano in Africa, Asia e Sud America. Ventuno progetti in 15 Paesi ospiteranno gli studenti che, grazie alle scholarship della durata di 3 – 8 settimane, potranno vivere la loro esperienza di volontariato in Albania, Bolivia, Brasile, Camerun, Ghana, Guatemala, India, Madagascar, Messico, Nepal, Romania, Senegal, Terra Santa, Zambia e Uganda.

Due importanti new entries nell’edizione 2019 del Charity Work Program sono la Romania, seconda destinazione europea a rientrare nel programma dopo il successo riscosso dalla destinazione dell’Albania, che viene riproposta nell’edizione di quest’anno. Il progetto in Romania, promosso dall’Associazione Drum Bun, coinvolgerà gli studenti nell’organizzazione e nell’animazione delle attività estive rivolte ai bambini e ai ragazzi ospiti di Casa Speranza, una comunità di suore dell’ordine di San Giuseppe che accoglie una cinquantina tra bambini e ragazzi in stato di abbandono o allontanati dalle famiglie. 

La seconda importante novità dell’edizione 2019 è il Nepal: gli studenti della facoltà di Scienze della formazione affiancheranno lo staff dell’Associazione Engage Inclusive change through volunteerism impegnata nell’implementazione di attività e percorsi di sensibilizzazione, volti a contrastare l’emarginazione dei giovani con disabilità fisiche attraverso interventi diretti a rafforzare il loro percorso di crescita ed empowerment personale e professionale. 

La prima studentessa a partire si trova da pochi giorni a Mbalmayo, in Camerun, presso il Centre de Promotion Sociale (CPS), che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo umano, culturale e spirituale della popolazione locale, finalizzato al miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti e alla promozione dei diritti dell’uomo.