Frequentano il secondo anno della laurea magistrale in Scienze linguistiche, indirizzo Management, imprenditorialità e comunicazione per il turismo globale, nella sede di Brescia e durante il lockdown, mentre studiavano per gli ultimi esami, hanno deciso di fare qualcosa insieme per aiutare il loro Paese a risollevarsi. Giulia Pasinelli, Valentina Zambelli e Veronica Tursi oggi fanno parte del gruppo dei cinquanta giovani che hanno fatto decollare la start up Act4Italy per tendere una mano a due settori caratteristici dell’Italia, turismo e cultura, unendo l’animo della startup all’ideale del non profit. È nata così un’associazione senza scopo di lucro per agevolare l’incontro tra le Act, le attività turistiche e culturali italiane, e il consumatore, che può programmare in modo semplice e vantaggioso un viaggio, un’uscita al cinema, una degustazione o un laboratorio artistico.
Giulia Pasinelli, vive in Franciacorta, terra delle bollicine, e a fine marzo riceve una chiamata da un amico che la invita a partecipare alla costruzione della start up Act4Italy. «Serviva qualcuno che conoscesse il turismo - spiega Giulia - poiché loro erano degli ingegneri, così ho creato il team di turismo e ho coinvolto nel progetto anche le mie compagne di corso Valentina e Veronica. Io e Valentina ci occupiamo dei social media per promuovere il territorio italiano, oggi in grande sofferenza. Ogni settimana curo una rubrica “Lo sapevi che…”, e offro curiosità, chicche, storie di personaggi famosi per promuovere una certa zona, per esempio scegliendo quella dove opera una delle Act, aziende iscritte al sito. Per me è stata un’occasione per mettermi in gioco e aiutare l’Italia, dopo cinque anni di studi dedicati al turismo».
L’entusiasmo di Giulia contagia anche la compagna Valentina, pure lei della Franciacorta, di Cologne, che decide di collaborare al nuovo sito, avendo alle spalle un’esperienza di social media manager in una catena di alberghi a Tenerife. «Mi occupo di ideare ogni martedì delle storie per Instagram che propongo sotto forma di quiz a risposta multipla. Per esempio, sapevate che il Barolo è stato inventato da una donna? Oppure le azalee sono tipiche di quale lago? Qui sto facendo una bella esperienza, a metà fra la comunicazione e il marketing, ho imparato anche a conoscere il paid marketing».
Anche Veronica Tursi, che vive a Spino D’Adda, in provincia di Cremona, coglie l’occasione di aiutare il suo Paese, e si inserisce nel team On boarding Act. «Il mio ruolo è quello di contattare tutte le strutture ricettive, cantine, siti culturali per convincerli a iscriversi al nostro sito. E devo dire che la risposta è molto positiva poiché sono già 100 quelle che hanno aderito. Il servizio viene erogato sotto forma di un buono che può essere speso nei quindici mesi successivi all’acquisto. Le aziende che rendono disponibili le offerte, a prezzi ridotti, godono del vantaggio di una pronta liquidità in tempi nei quali scarseggia».
I soci di Act4Italy sono oltre cinquanta, sono tutti under 30 e provengono da quindici regioni italiane. Ognuno con la propria preparazione contribuisce a dare veste e impulso al progetto.
Forti della loro formazione linguistica, ora le tre studentesse della Cattolica stanno pensando a come usare le lingue per catturare il turista straniero, ma solo dopo aver visto il turismo italiano riprendere fiato.