Nel suo curriculum universitario c’è solo una macchia: un 30 in Scienze matematiche a fronte di una lunga sfilza di soli 30 e lode. Francesca Cottini (nella foto in alto), bresciana di Bedizzole (leggi la sua storia), è una dei 200 studenti dell’Ateneo, che riceveranno le borse di studio per merito finanziate da Università Cattolica e Istituto Toniolo, in collaborazione con Fondazione Educatt e con il contributo anche del Fondo in memoria di Piera Santambrogio.
 
Il riconoscimento sarà assegnato martedì 21 febbraio a 100 iscritti e 100 neoimmatricolati nell’anno accademico 2016-2017, nel corso di una cerimonia con la testimonianza di Nicolas Bargi, fondatore e Ceo di Save the Duck e laureato dell’Ateneo. 

Le borse di studio Start e Run sono state erogate attraverso un concorso nazionale che si è tenuto contemporaneamente in 11 città italiane (Alghero, Bari, Bologna, Brescia, Catania, Lamezia, Milano, Palermo, Piacenza, Roma e Verona) lo scorso maggio. Gli studenti coinvolti sono i diplomati nel 2016, oggi iscritti al primo anno di una laurea triennale o magistrale a ciclo unico (60 Borse Start di 2.000 euro), o al primo anno di un biennio magistrale (40 Borse Run di 2.000 euro). A tutti i beneficiari di Borse Start o Run è offerta l’Opzione Campus: nel caso lo studente aderisse alla proposta formativa dei Collegi “in campus” l’importo della Borsa di studio viene aumentato di 1.000 euro annuali. Le Borse Start e Run sono rinnovabili per gli anni successivi.

Le borse di studio Smart sono destinate a studenti in corso, già iscritti a un anno successivo al primo di una laurea triennale o magistrale, selezionati in base alla media. La somma corrisposta è pari a 1.000 euro. 

Sulla scia di una sempre più consolidata collaborazione tra Università e mondo del lavoro, l’iniziativa si rivolge anche alle aziende che vogliono investire sugli studenti meritevoli. In particolare a sostenere l’edizione in corso è stata BDO Italia (www.bdo.it) con l’offerta di ulteriori 15 Premi di studio per i 15 migliori studenti iscritti alla facoltà di Economia.

Ma chi sono gli studenti che si sono aggiudicati le 200 borse di studio? Non sono i classici “secchioni”, ma ragazze e ragazzi che all’impegno per lo studio sanno aggiungere altri ingredienti. «Se non fossi partita avrei fatto scelte differenti» racconta Sara Cucaro, di Matera, che, dopo un Erasmus Plus in Lituania nel corso delle scuole superiori, ha scelto di iscriversi alla triennale in Scienze politiche e delle relazioni internazionali a Milano, dove frequenta il primo anno del nuovo curriculum completamente in lingua inglese “International Relations and Global Affairs” e sogna di diventare reporter di guerra o giornalista d’inchiesta ma nel suo background ha anche la musica e anni di studi del pianoforte.

L’esperienza all’estero durante il liceo è stata decisiva anche per Francesca Sisto, di Bari, iscritta al primo anno del corso di laurea in Economics and management della facoltà di Economia di Milano. Due mesi in Costa Rica in terza e quarta superiore, un mese a Londra in quinta grazie a un programma europeo e uno scambio con una classe ungherese hanno gettato le basi per i suoi studi a Milano. «La mia classe universitaria è costituita da ragazzi provenienti da tutti i continenti: un’occasione unica di solida preparazione e di arricchimento personale» racconta. «Spero che questo percorso, all’interno di un mondo che si dice “globalizzato” e “cosmopolita”, ma che non esita ad alzare muri e barriere, mi aiuti a mettere in pratica un’economia (oikonomía) che si faccia davvero “oîkos”, cioè casa per tutti, dove non domini un pensiero unico ma ci sia posto per custodire la bellezza delle diversità di ciascuno».

Internazionale è anche il percorso di Alice Gungui, che ha scelto di trasferirsi dalla Sardegna a Piacenza dove è iscritta al secondo anno della  laurea magistrale in Progettazione pedagogica per i minori della facoltà di Scienze della formazione. «Ho già vissuto due Erasmus a Berlino. Adesso ho cominciato uno stage presso Reggio Children, il Centro Internazionale per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini. È una realtà particolare, dall’ampio respiro internazionale. Proprio quello che cercavo, perché il mio sogno è quello di lavorare, dopo la laurea, in un asilo bilingue».

A Scienze della formazione è iscritta anche Dalila Raccagni, studentessa della magistrale in Progettazione pedagogica a Brescia, che ha scelto la facoltà dopo aver vissuto un anno di volontariato presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza, il Cottolengo di Torino.  «Mi piace godermi le opportunità e la bellezza che la vita mi dona giorno per giorno, consapevole che l’impegno serve e la passione è fondamentale» afferma la studentessa, che è anche responsabile del gruppo culturale Atelier, che va alla ricerca di figure significative della realtà pedagogica, da don Milani al maestro Lodi. 

Le loro sono solo alcune delle storie, che si celano dietro i volti dei 200 studenti premiati. Per effetto di questa manovra e dell’azione coordinata degli enti coinvolti, entro l’anno accademico 2018/19 si punta ad arrivare ad almeno 368 beneficiari all’anno: un modo per accrescere sempre più l’impegno dell’Ateneo a sostegno di studenti meritevoli, a prescindere dal reddito.