È un po’ come il naso del burattino di legno che si allunga quando dice una bugia. Non per niente i suoi creatori l’hanno chiamato AskPinocchio. Il software, ideato e lanciato da un team di sei ricercatori italiani attivi tra Stati Uniti, Svizzera e Italia, utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per riconoscere le fake news. In altre parole, è un sistema automatico in grado di imparare a distinguere una notizia vera da una falsa.
Un compito sempre più difficile per chi naviga nella rete, portato alle estreme conseguenze anche dall’uso massiccio dei social network. L’altra faccia della democratizzazione dell’informazione, infatti, è l’aver reso più complicato il processo di verifica dei contenuti condivisi tra cui si celano anche le “fake news”, che trovano nella rete un terreno ideale per propagarsi in maniera incontrollabile.
«askPinocchio è il risultato di due anni di lavoro in cui abbiamo sviluppato algoritmi innovativi per riconoscere le fake news con l’obiettivo di offrire un servizio accessibile a tutti» spiegano i ricercatori. Il team, composto da Marco Della Vedova e Eugenio Tacchini (Università Cattolica - Brescia e Piacenza), Stefano Moret (Politecnico di Losanna), Gabriele Ballarin, Luca de Alfaro (University of California) e Massimo Di Pierro (De Paul University, Chicago) prosegue il suo lavoro e ha in serbo una versione in lingua inglese, che potrebbe già essere disponibile in autunno.
A poco più di una settimana dal lancio ufficiale del sistema, askPinocchio conta già circa 4.000 test effettuati da utenti mossi dalla volontà di verificare l’attendibilità di quanto letto in rete. Tra gli argomenti più gettonati dalle persone vi sono sicuramente la politica e il tema migranti, ma anche la questione relativa ai vaccini.
«Trattandosi di un tema assai delicato abbiamo deciso di inserire una regola che scavalca l’intelligenza artificiale, non fornendo quindi alcun risultato ma bensì rimandando a link informativi sull’argomento» precisa Marco Della Vedova, della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali della sede di Brescia. Oggi il livello di affidabilità dei risultati è ottimo per quanto riguarda le teorie complottiste di varia natura, mentre sul tema salute abbiamo riscontrato una leggera fatica che stiamo cercando di migliorare».
Già, perché, secondo gli artefici della ricerca, l’affidabilità di askPinocchio migliorerà nel tempo, in quanto gli algoritmi di intelligenza artificiale “imparano” dall’esperienza.
In base ai risultati pubblicati dal team di ricercatori in un recente articolo (E. Tacchini, G. Ballarin, M.L. Della Vedova, S.Moret, and L. de Alfaro. 2017. Some Like It Hoax: Automated Fake News Detection in Social Networks. In Proceedings of the Second Workshop on Data Science for Social Good, Vol.1960. CEUR-WS), che risulta tra i più citati nel settore, una “fake news” può infatti essere identificata automaticamente e con precisione estremamente elevata analizzando sia il contenuto e il linguaggio della notizia, sia le modalità con cui si diffonde sui social.
«Siamo molto soddisfatti - proseguono - ma è solo un primo passo. Il fenomeno è complesso, ci sono molti altri aspetti sui quali stiamo lavorando».
In attesa di sviluppi futuri, è possibile testare askPinocchio collegandosi al sito www.askpinocchio.com e incollare il link della news di cui si vuole verificare l’attendibilità.