Venerdì 13 Settembre 2013. L'inizio delle lezioni autunnali, ha poco a che vedere con la sfortuna, per i venti studenti del master in Luxury Goods Management (Emlux). «Durante questo weekend, il programma si svolgerà a Parigi». L'annuncio della professoressa Roberta Crespi, direttrice del master per noi, provenienti da dodici nazioni diverse, certamente non rappresenta un ostacolo organizzativo. Significa anzi, vedere sul campo, ciò che è stato discusso (e sognato) durante la prima sessione di lezioni. Un'occasione unica per entrare in diretto contatto con quel mondo in cui aspiriamo costruire la nostra carriera.

Il programma di due giorni è fitto. Iniziamo venerdì mattina alle nove: destinazione Hoche, stazione metropolitana della più popolare cintura Nord-Est di Parigi. È qui vicino che vent'anni fa Hermès ha aperto il suo atelier. Oggi in realtà gli atelier sono nove. Il primo ad accoglierci è quello di rue d'Estienne D'Orves, dove 130 artigiani tagliano diversi pellami per borse e piccola pelletteria. L'ambiente è quello tipico di una fabbrica altamente organizzata nei suoi piccoli spazi. Davanti a noi una distesa di pelli, i cui colori riprendono l'intera paletta del Pantone. A fare gli onori di casa c'è l'Hr Development Manager, che sciorina subito alcuni numeri: dei circa 10.118 dipendenti, quasi il trenta percento sono addetti alla produzione, distribuiti in trentatré manifatture su quarantacinque siti, trentanove dei quali in Francia. All'estero ci sono gli orologi, in Svizzera, le scarpe John Lobb in Gran Bretagna e due delle quattro concerie, una negli Stati Uniti e una in Italia. «Potremmo crescere di più, ma abbiamo una produzione che non riesce a tenere il passo con la domanda. È il prezzo che paghiamo per la nostra ossessione alla qualità», conclude.

Abbiamo l'occasione constatare questa qualità con i nostri occhi, durante la visita dei Cutting Tables, i tavoli dove gli artigiani tagliano le pelli della piccola pelletteria: un lavoro di precisione che necessita cinque anni di formazione in azienda. Qui scopriamo che per ultimare un classico della Maison, il portafoglio con la chiusura ad H, vengono tagliati quarantacinque pezzi della pelle più pregiata. Nel momento in cui non sono rispettati i canoni di qualità, il prodotto è cestinato e si ricomincia da capo. Iniziano a emergere i meccanismi dietro ai prezzi stellari del mercato di lusso.

Proseguiamo la nostra visita in un secondo edificio, luminoso e moderno. Qui sono all'opera altri trecento artigiani. Le loro postazioni sono concentrate attorno a un vasto cortile interno, che ci accoglie con un muro rivestito di coloratissimi carré della Maison. In ogni atelier lavorano al massimo venticinque persone. Due responsabili hanno il compito di seguire la produzione, controllare la qualità e occuparsi della crescita professionale degli artigiani. A ciascuno di loro è affidata settimanalmente la realizzazione di un numero di borse comprese tra una e quattro, a seconda delle ore necessarie per produrla (tra le dodici e le ventiquattro). Il concetto di sogno, bellezza, arte e cultura che sin dalle prime lezioni di Emlux è stato presentato come base fondamentale del mercato del lusso internazionale, si concretizza ora chiaramente nelle mani di questi artigiani che, muniti di ago e filo, hanno la capacità di trasformare il sogno in realtà.

Il pomeriggio parigino prosegue in Avenue de L'Opera, alla Grande École des Métiers de la Culture et du Marché de l'Art (Iesa). Qui assistiamo alla lezione di Luxury Talent Management di Gilles Auguste, professore, Luxury Consultant, già International Human Resources Director di Cartier. Scopriamo così dell'importanza di far coincidere in modo armonioso la parte creativa e quella commerciale nelle imprese del settore, in particolar se sono a direzione famigliare. Le capacità e competenze dei singoli individui che lavorano in queste realtà sono di fondamentale importanza per raggiungere i risultati desiderati nel bilancio di fine anno. Ci chiariamo le idee sulle posizioni che un giorno potremmo ricoprire in prima persona.

A fine giornata ci spostiamo in zona Montparnasse per visitare la Fondation Cartier pour l'art contemporain. La curatrice Grazia Quaroni ci accoglie davanti alla costruzione di vetro progettata da Jean Nouvel. Ci aspetta un'illuminante introduzione alla mostra di Ron Mueck, seguita dall'approfondimento sul mondo dell'arte contemporanea e la relazione con il marchio Cartier.

Sabato mattina continuano le lezioni all'istituto Iesa. Ad aspettarci troviamo Jean-Noël Kapferer, autorità internazionale del branding. Kapferer discute i suoi concetti radicalmente nuovi e metodi innovativi in materia di gestione della marca.

A terminare la sessione di letture è una nostra vecchia conoscenza, il professor Michel Chevalier, le cui lezioni e case studies avevano già colto il nostro interesse a Milano. Il suo intervento introduce il lavoro che ci vedrà protagonisti in prima linea nella capitale francese del lusso: il progetto di Mystery Shopping. Si tratta di una tecnica di marketing adottata dalle grandi aziende del settore per tenere sotto controllo la vendita dei prodotti e avere garanzia della soddisfazione dei propri clienti. Il progetto non è alla sua prima esecuzione quest'anno e già gli studenti delle passate edizioni di Emlux ne avevano realizzato uno volto a rilevare l'orientamento al cliente nei principali brand del luxury internazionale. Fino a ora principalmente nelle boutique milanesi. A noi il compito di internazionalizzare il progetto.

Il lavoro, fondamentale per capire l'importanza del Retail, ci entusiasma: divisi in dieci team, ci precipitiamo fuori appena Chevalier termina la sua lettura. Il tempo stringe e ogni gruppo ha il compito di mettere alla prova le capacità e la preparazione riguardo ai prodotti più iconici dei relativi marchi dello staff di tre boutique parigine. Ci inventiamo un ruolo da recitare per essere più credibili davanti ai commessi: il fidanzato che vuole regalare la borsa alla sua amata, le sorelle che comprano il regalo di compleanno alla mamma e via dicendo. I risultati sono sorprendenti e saranno integrati con una seconda sessione in location da definire.

* studentessa 2012/13 Master EMLUX